[fun.news.073] FENIOF e FEDERCOFIT sulla privativa del trasporto funebre

Per via delle newsletter destinate agli associati, FENIOF e FEDERCOFIT continuano ad assumere posizione contraria alla privativa nel trasporto funebre e ai diritti fissi. FENIOF, ha diffuso il testo della sentenza del TAR Piemonte, Sez. II, 8 febbraio 2001 che, dopo quella del TAR Puglia, comincia a creare un certo consolidamento contrario alla possibilità di assumere ancora da parte dei Comuni la privativa nel trasporto funebre a pagamento di cadaveri. Chi è interessato potrà trovare i testi integrali delle due sentenze in area documentazione, seguendo la solita procedura (ricerca per File da Scaricare). FEDERCOFIT invece ha già criticato, prima che possa uscire dalle stanze del Ministero della Sanità, il testo riformato del regolamento di polizia mortuaria, che recepiva integralmente il parere del Ministero dell’interno. In sostanza il Ministero dell’interno era per una uscita soffice dal regime dei diritti fissi (periodo transitorio di mantenimento per ulteriori 3 anni, limite minimo (20%) e massimo (40%) agganciati alla tariffa del trasporto funebre a pagamento, con l’effetto che i Comuni sarebbero stati invogliati a far crescere i livelli delle tariffe al prezzo di mercato per avere un diritto fisso adeguato e con le imprese funebri che al tempo stesso potevano veder crescere il livello di tariffa ufficialmente riconosciuta dal comune per il trasporto funebre a pagamento). Si tratta pur sempre di entrate stimate in non meno di 100 miliardi l’anno per il complesso dei Comuni, che la finanza statale non è in grado di assumere a proprio carico. Inoltre il Ministero dell’interno esplicitava la possibilità da parte dei Comuni di emettere a titolo oneroso l’autorizzazione al trasporto e anche il pagamento della permanenza nel deposito di osservazione ed obitorio comunale, nei casi diversi dall’indigenza o dallo stato di disinteresse dei familiari. Le principali critiche degli operatori privati vanno contro le facilitazioni che il testo attuale lascia alle associazioni senza scopo di lucro (confraternite, pubbliche assistenza, ecc.) nel campo del trasporto funebre. Differente la posizione di FENIOF da FEDERCOFIT. La prima è per far approvare in tempi celeri il testo attuale del regolamento, la seconda lo ritiene ancora da emendare da ciò che ritiene contrario ai propri interessi. FENIOF, invece pensa ad una strategia più soft, con modifiche nel tempo, anche impugnando le parti che a suo dire sono in contrasto con la libertà d’iniziativa privata. La divergenza è soprattutto sui tempi di emanazione, in quanto nel complesso la FENIOF ritiene che il testo sia innovativo e capace di migliorare il comparto. FEDERCOFIT è invece più portata a massimizzare le questioni che la vedono interessata, come l’acquisizione di spazi in mercati nuovi (cimiteri, crematori, funeral home), trovando alleanze politiche capaci di sostenere questo progetto. Nel campo pubblico, SEFIT e ANCI mantengono il loro giudizio favorevole all’impostazione generale del regolamento, che risponde alla maggior parte delle esigenza dei gestori pubblici. Invece sono critici sui tempi di emanazione che si sono prolungati oltre ogni ragionevole periodo stimato. Del tutto risibili le affermazioni dei privati sui diritti fissi. Difatti ogni Comune ha l’autonomia di imporre tributi, che non contrastino con la legge, rispondendo del suo operato agli elettori. Sulla privativa nel trasporto funebre si richiama la recente posizione del Ministero dell’interno ad una interpellanza in Parlamento, ma nel contempo viene già diffusa la soluzione per coloro che non intendono continuare a mantenere la privativa del trasporto funebre (circolare SEFIT del 12 dicembre 2000). La mossa finale tocca ora al Ministero della Sanità.

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