Carenze di programmazione di localizzazione di crematori in Emilia Romagna

Nei primi otto mesi del 2010 più del 70 per cento delle salme di bolognesi per cui era stata scelta la cremazione sono state trasferite agli impianti di altre città, visto che l’unico attualmente funzionante nella Certosa va a mezzo servizio. ‘Una situazione insostenibile’, lamenta il presidente di Socrem Bologna Guido Stanzani, sia per lo stress psicologico che colpisce i parenti che per i costi dei trasferimenti che pesano sulla società che gestisce il servizio (Herasocrem).

Dalle 120 cremazioni dell’84, infatti, si era arrivati quattro anni fa a 2.393 salme cremate. Da lì in poi è stato un crollo ininterrotto. Le proteste dei residenti per il fumo degli impianti crematori della Certosa, infatti, avevano spinto la Provincia a pretendere il rispetto dei limiti di emissioni nell’aria prescritti dalla legge. Tutto questo, insieme all’usura degli impianti di cremazione, ha messo in difficoltà i ritmi della Certosa che resta in una situazione di difficoltà sempre più cronica. Nel 2009 sono state fatte 1.778 cremazioni alla Certosa. Nei primi 10 mesi del 2010 su 1.246 cremazioni solo 328 sono state effettuate a Bologna.

‘Un obbrobrio per le famiglie dei defunti’, dice Stanzani, che lamenta anche i costi che condannano di fatto Herasocrem a restare in perdita. La tariffa per cremare la salma di un residente in città è ferma infatti a 260 euro, che diventano 460 per i non residenti: ‘Ma noi ne spendiamo più di cinquecento per portare le salme nelle altre città’. L’unica speranza, dopo i ritardi delle precedenti amministrazioni, è il nuovo polo crematorio a Borgo Panigale. Alla fine dell’amministrazione Cofferati si parlò di un anno e mezzo per realizzarlo, ma al momento ‘è stata fatta la gara per i forni e si attende quella per l’edificio. Nella migliore delle ipotesi ci vorrà almeno un altro anno per completare la struttura’.

E mentre a Bologna si lamentano per carenza di impianti, in Provincia di Ferrara le lamentele sono per l’assurda programmazione di crematori: l’Amministrazione provinciale ne ha previsti ben 4 (Ferrara, Cento, Argenta, Copparo), crendo una potenziale insostenibilità economica.

E già si alzano le lamentele di chi ha fin dall’inizio ritenuto sbagliato delegare a livello provinciale la programmazione della localizzazione dei crematori.

Fonte: http://corrieredibologna.corriere.it

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