In Sicilia i morti non solo si ricordano ma si festeggiano

In Sicilia i morti non solo si ricordano ma si festeggiano. È questo lo spirito di Notte di Zucchero, l’evento che punta a restituire la “festa dei morti” mantenendo in vita una tradizione dall’eco tutta siciliana che, con l’avvento del “dolcetto o scherzetto” oltreoceano, si stava perdendo.
Dopo le edizioni palermitane, il 2 novembre 2018 la manifestazione arriva a Catania con laboratori, attività, reading, artisti di strada e video contributi dedicati ai bambini.
Per tutta la mattina, dalle 10 alle 13, tra piazza dell’Università e il Teatro Machiavelli si snoderanno tante attività dedicate ai più piccoli nel segno della tradizione.
Ma anche sull’autobooks, una biblioteca itinerante su quattro ruote posteggiata in piazza. E la partecipazione agli spettacoli e alle attività è assolutamente gratuita.
Ma è a Palermo che Notte di Zucchero nasce ed è proprio nel capoluogo siciliano che l’appuntamento, che negli anni ha avuto un’offerta culturale importante anche per gli adulti con momenti di teatro, musica, arte e video, torna con un evento speciale in un luogo inedito.
Inserita all’interno del programma ufficiale di Palermo Capitale Italiana della Cultura, il 2 novembre, a partire dall’alba, Notte di Zucchero entrerà in punta di piedi al cimitero dei Rotoli – è la prima volta in assoluto che un evento culturale si trasferisce all’interno di un camposanto – con performance e monologhi d’autore, recitati da attori della scena teatrale siciliana secondo il filo conduttore della memoria.

Una festa aspettata e celebrata da tutti che mescola, proprio come il Natale, profonde motivazioni religiose a elementi decisamente pagani.
L’ideatrice di Notte di Zucchero è Giusi Cataldo, direttore artistico dell’evento con il coordinamento di Dora Argento. Fondamentale per l’edizione catanese il contributo di Bianca Caccamese, ideatrice e presidente di KidsTrip, portale di riferimento per il mondo “bambini” nella città dell’elefante. L’evento ha il patrocinio del Comune di Catania e dell’Università di Catania, insieme al sostegno del Teatro Machiavelli, FilFest, Libò, Zammù TV e CityMap.

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