Il Comune di Napoli cerca di recuperare parte dei costi di gestione cimiteriale

Riportiamo, dato l’interesse della notizia, l’articolo dal titolo “Napoli, nove euro per ogni loculo nel bilancio spunta la tassa sui morti”, pubblicato anonimo sul Mattino di Napoli, in data 22 aprile 2009. La questione è particolarmente importante in quanto è uno dei primi atti del Comune tendente a recuperare il proprio ruolo nella gestione dei cimiteri, visto che la maggior parte delle sepolture sono svolte in cella di Confraternita (in buona parte facenti capo alla Curia napoletana) con ricavi derivanti dalla “vendita” o meglio concessione di tali posti direttamente percepiti dalla Curia e costi di gestione del Camposanto napoletano che restano soprattutto in capo al Comune:

È di nove euro l’anno un contributo spese per ciascun loculo
cimiteriale, contenuto nel bilancio del Comune di Napoli che si sta discutendo in questi giorni in Consiglio. A far emergere la questione – la tariffa era già prevista dal 2006 ma finora non era mai stata riscossa dal Comune – è Andrea Santoro, consigliere comunale del Pdl.
«Tra le tariffe dei servizi a domanda individuale – ha detto Santoro – per i cimiteri è previsto un
contributo per giardinaggio, nettezza e decoro di 9 euro annui da far pagare in corrispondenza di
ogni loculo. Il contributo, sembra però, vista l’obbligatorietà, un’imposta, per questo è stata
ribattezzata Tassa sui Morti».
Santoro sottolinea in una nota che il Comune si aspetta di incamerare 3 milioni di euro. «Molti
loculi – spiega – risultano però di proprietà di persone decedute e in alcuni casi è impossibile risalire ad eventuali eredi che comunque potrebbero non essere in alcun modo interessati al pagamento della tariffa. In più essendo una tariffa, non ci sono sanzioni per chi non paga. Questo vuol dire che quei tre milioni falsano le previsioni di entrata poste nel bilancio comunale».

Il contributo per «giardinaggio nettezza e decoro da far pagare in corrispondenza di ciascun loculo».
A rispondere sulla questione in aula, durante la discussione sul bilancio, l’assessore al bilancio Realfonzo è costretto a rispondere in aula sulla questione: «È un contributo a livello amministrativo legittimamente inquadrato nel bilancio».
Si tratta in realtà di una vera e propria tassa sul morto che rischia di incrinare ulteriormente anche i rapporti con il cardinale Cescenzio Sepe, già non idilliaci. Infatti è in atto un contenzioso con la curia proprietaria del 90 per cento dei suoli cimiteriali e di conseguenza di quasi tutti i 270mila loculi in questione. La curia non ne vuole sapere di girare al Comune gli elenchi dei proprietari dei loculi, documenti necessari per indurre al pagamento. La situazione è paradossale per un altro motivo: «Molti loculi – racconta ancora Santoro – risultano di proprietà di persone decedute e in alcuni casi è impossibile risalire ad eventuali eredi che comunque potrebbero non essere in alcun modo interessati al pagamento della suddetta tariffa».
Ad ogni modo la macchina comunale è in moto e addirittura la tassa è retroattiva: «Il dirigente del servizio cimiteri – conclude Santoro, che è anche presidente della commissione comunale sui cimiteri – prima ancora dell’avvio delle attività da parte della società aggiudicatrice dell’appalto ha fatto pervenire ad alcuni cittadini un avviso di pagamento quale acconto per il contributo per giardinaggio, nettezza e decoro relativo agli anni 2006, 2007 e 2008».

Fonte: www.ilmattino.it

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