Ahi Ahi Ahi, miniracket del caro estinto a Modica, nel ragusano

Due persone agli arresti domiciliari, tre obblighi di firma e 18 sono gli indagati tra medici, infermieri e paramedici dell’ospedale Maggiore di Modica (Ragusa). Il personale ospedaliero avrebbe favorito imprese funebri segnalando i casi di malati terminali utilizzando cellulari offerti dalle stesse imprese funebri. In alcuni casi sarebbero state pure autorizzate dimissioni di pazienti già detenuti attestando che erano ancora in vita per evitare l’iter burocratico dello svolgimento della osservazione nella camera mortuaria ospedaliera. Nella truffa del “caro estinto” scoperta dai Carabinieri di Modica, sono indagati pure titolari e dipendenti di alcune agenzie di pompe funebri. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono di truffa e falsità ideologica.Tra gli indagati Raffaella Palladino, titolare di un’agenzia funebre e il marito Gaetano Puccia, entrambi agli arresti domiciliari, insieme ad un autista del 118 e a un medico del pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica. Sarebbe stato quest’ultimo a firmare le false certificazioni che attestavano che pazienti deceduti all’interno dell’ospedale, erano stati dimessi ancora in vita.

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