Competenza regionale all’autorizzazione di affido ceneri

Domanda

Nel 2005 al Comune, in Liguria, è pervenuta la richiesta di un residente per l'autorizzazione a prelevare le ceneri della madre dal cimitero lombardo per portarle presso la propria abitazione. La defunta, deceduta nel 2003, non aveva lasciato alcuna volontà scritta in merito. Il figlio ha dichiarato per scritto che la madre aveva più volte manifestato tale volontà a lui, alla sorella ed ai nipoti. Si pongono quindi i seguenti quesiti alla luce del regolamento regionale lombardo 9/11/2004, n. 6: 1) Possiamo acconsentire alla richiesta avanzata dal figlio? 2) Se sì, da chi deve essere rilasciata l’autorizzazione e qual è la modulistica da utilizzare? 3) Quali sono i criteri per la conservazioni delle ceneri da parte del figlio? 4) Dobbiamo richiedere anche l'autorizzazione scritta della sorella?

Risposta

Il Comune sito in Lombardia non ha titolo ad autorizzare l’affidamento dell’urna cineraria posta in un cimitero di un Comune fuori della Regione. Non risulta, inoltre, che la Regione Liguria abbia ancora legiferato in merito. Il Comune che autorizza l’affidamento sul proprio territorio è il Comune lombardo, se ritiene sufficienti le motivazioni di cui al D.P.R. 24/2/2004 (valevole al caso specifico del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e non per l’intero territorio nazionale). In proposito può essere utile riferirsi al regolamento tipo diffuso con circolare Federgasacqua SEFIT p.n. 5265 del 5/4/2004, da armonizzare alla luce della normativa e modulistica propria di ciascuna regione. Ciò premesso si ritiene che il Comune che ha titolo ad autorizzare l’affidamento sia quello di permanenza dell’urna. Il Comune da cui parte l’urna ne autorizza invece il trasporto. L’urna cineraria deve essere conservata in un luogo avente caratteristiche di stabile collocazione e che dia garanzia da profanazione. La modulistica appena diffusa dalla Regione Lombardia è molto chiara in merito. Il Comune potrebbe ritenere necessaria la presenza della volontà scritta del de cuius o limitarsi a prendere atto della volontà del de cuius riportata da tutti i parenti aventi titolo (quindi anche la sorella). È scelta del Comune: se ci si fosse trovati in Lombardia sarebbe stata possibile anche la seconda opzione.