[Fun.News 2941] Approvata dal Parlamento la legge delega per appalti e concessioni. Ora si attendono decreti delegati

Il Parlamento ha approvato in via definitiva il 14 gennaio 2016 il disegno di legge delega sul recepimento delle direttive UE in materia di appalti.
Il termine per recepire in Italia le tre direttive europee scadrà tra sei mesi (il 18 aprile 2016) ed è quindi un acorsa contro il tempo. Sono circa una settantina i decreti attuativi necesari per formare un corpo normativo completo.
Il Governo ha annunciato di voler emanare il nuovo Codice degli appalti pubblici e dei contratti di concessione per riordinare  l’intera materia.
E chi sarà chiamato pesantemente in campo è la Autorità Anticorruzione, che sarà il vero dominus di questo cambiamento.
Per gli appalti pubblici di servizi diversi da quelli di natura intellettuale e ad alta intensità di manodopera (il cui costo della manodopera è cioè pari ad almeno il 50% dell’importo totale del contratto), verranno introdotte “clausole sociali” per garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato.
Prendendo a riferimento, per ciascun comparto, il CCNL che presenti le migliori condizioni per i lavoratori.
La novella esclude espressamente, per questi casi, il ricorso al solo criterio di aggiudicazione al massimo ribasso, che verrà sostituito dalla regola del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Per l’aggiudicazione degli appalti pubblici sarà obbligatorio il ricorso al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, misurata in base al miglior rapporto qualità/prezzo, regolando espressamente casi e soglie entro i quali sarà consentito il ricorso al solo criterio del prezzo o del costo, cioè al massimo ribasso.
Saranno poi definite modalità più agevoli di individuazione ed esclusione delle offerte anomale.
La nuova disciplina sarà in generale improntata alla semplificazione burocratica, alla digitalizzazione e alla sostenibilità, oltre che alla massima trasparenza, tracciabilità, pubblicità, riduzione e certezza dei tempi delle procedure di affidamento, anche attraverso la predisposizione di procedure non derogabili.

Come già accennato sono  previsti importanti poteri di intervento, regolamentazione e controllo in capo all’ANAC, l’Autorità nazionale anticorruzione.
Saranno inoltre definiti i requisiti di capacità economica-finanziaria, tecnica, organizzativa e professionale per partecipare alle procedure di gara, tenendo presente l’interesse pubblico ad avere il più ampio numero di potenziali partecipanti.
L’attuale sistema di qualificazione degli operatori economici sarà revisionato in base a criteri di trasparenza, omogeneità e verifica di capacità, competenze e attività eseguite, anche introducendo misure di premialità connesse alla reputazione, coerentemente con la normativa vigente in tema di rating di legalità.
L’accesso delle PMI al mercato degli appalti pubblici sarà infine migliorato, prevedendo che la dimensione degli appalti ed il valore di gare e lotti garantiscano l’effettiva possibilità di partecipazione da parte delle micro, piccole e medie imprese, nonché introducendo misure premiali per gli appaltatori e i concessionari che coinvolgano tali soggetti nelle procedure di gara.

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