La sepoltura di Giorgio Napolitano nel cimitero acattolico di Roma riaccende l’interesse sul luogo di sepoltura dei laici per eccellenza

Il sito del cimitero acattolico di Roma, dove riposano personaggi illustri che in vita hanno testimoniato la propria laicità, definisce questo luogo di sepoltura con queste parole: “Non c’è al mondo altro cimitero che ispiri un tal senso di pace infinita, di speranza e di fede. Nella pace solenne dormono insieme l’ultimo sonno uomini di ogni razza e paese, d’ogni lingua ed età”.
Qui è recentemente stato sepolto anche l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Nel cimitero riposano circa 4.000 persone, per lo più inglesi e tedeschi, ma anche italiani, americani, scandinavi, russi e greci.
La maggior parte delle tombe sono di defunti protestanti ed ortodossi orientali, ma alcune appartengono a credenti di altre religioni quali l’Islam, lo Zoroastrismo, il Buddismo e il Confucianesimo.
Tra gli italiani ivi sepolti, Antonio Gramsci, il poeta Gregory Corso, il fisico Bruno Pontecorvo e gli scrittori Carlo Emilio Gadda e Andrea Camilleri.
Secondo le regole del cimitero, ancora oggi vi possono essere seppelliti cittadini stranieri preferibilmente di area anglosassone, che non siano di religione cattolica che al momento del decesso erano residenti in Italia e, in via eccezionale, anche personaggi illustri italiani che in vita abbiano testimoniato la propria laicità.

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