Hera spa esce dal settore cimiteriale bolognese nel 2012

Siglato l’accordo tra Comune ed Hera per la gestione fino alla fine del 2011 della Certosa. La multiutility investirà 4,6 milioni di euro nel restauro della parte monumentale del cimitero e 2,5 milioni nella realizzazione del secondo forno crematorio. Come contropartita, l’amministrazione ha dato il via libera a un aumento delle tariffe, ferme dal 2003, a partire dall’1 dicembre.

L’aumento si assesterà, a seconda dei servizi, tra il 9,5% e l’11,8%, rimanendo, assicura il commissario straordinario Annamaria Cancellieri, «inferiore all’inflazione», cresciuta mediamente del 16%. «Così si gettano le basi per mettere a gara il servizio dal 2012 – spiega Cancellieri al termine della riunione della giunta commissariale – con la Certosa in quelle condizioni non avremmo mai trovato un partner, adesso abbiamo il tempo per farlo». Hera, infatti, intende sfilarsi dalla gestione della Certosa alla fine del prossimo anno: il contratto vigente con l’amministrazione, scaduto a giugno e oggetto di un contenzioso, era stato prorogato fino alla fine dell’anno.

Intanto, si procederà alla ristrutturazione delle parti monumentali non agibili. «Ho ricevuto moltissime lettere dai cittadini su questo tema – ammette il commissario – l’ultima da una signora anziana che non riesce ad andare a visitare la tomba del marito e teme di non poter essere sepolta al suo fianco. Per questo è importante restituire ai cittadini l’agibilità del loro cimitero».

Entro il 2012, poi, Hera realizzerà il secondo forno crematorio, dando una risposta ai bolognesi che altrimenti, come avviene adesso, dovrebbero rivolgersi a strutture fuori provincia o, addirittura, fuori regione.

Lascia un commento

Quando inserisci un quesito specifica sempre la REGIONE interessata, essendo diversa la normativa che si applica.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.