A Prato si torna ad indagare sul fenomeno delle salme inconsunte

Al comune di Prato vogliono approfondire un fenomeno che da anni crea difficoltà alla gestione dei cimiteri in Italia.
Si tratta dell’alta incidenza dei ritrovamenti di resti mortali, esiti di fenomeni cadaverici trasformativi conservativi, alle esumazioni. Da una prima analisi, e’ emerso che il fenomeno e’ piu’ frequente nei cimiteri di pianura (Mezzana, Coiano, Galciana, Cafaggio) e meno in quelli di collina, e che le cause possono essere attribuite a diversi fattori: spessori e vernici delle casse, indumenti della salma, caratteristiche del suolo. Sono necessarie indagini approfondite per capirne di piu’ ed e’ questo che è stato commissionato uno specifico studio in materia, con un costo di 13.300 euro. ‘Si tratta di appurare se dipende dai terreni – ha spiegato l’assessore Roberto Caverni – se sono saturi o mancano determinate caratteristiche morfologiche, oppure se dipende dalle vernici usate per la rifinitura delle casse, o dai tessuti scelti per vestire le salme, o se ci sono altri motivi che determinano una decomposizione incompleta’. Obiettivo del Comune e’ rimuovere le cause di questo fenomeno. ‘Aspettiamo i risultati, poi potremmo studiare, se e’ il caso, un regolamento per vietare o incentivare utilizzi di determinati materiali in modo da agevolare la decomposizione. Non escludiamo di mettere i risultati dell’indagine a disposizione della Regione, magari per andare verso un regolamento regionale e non soltanto comunale’.

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