Quesito pubblicato su ISF2019/2-b

Nel Comune di … è stata inumata la salma di una persona ed il contratto di concessione dell’area è stato sottoscritto dall’unica figlia.
Recentemente ci è arrivata richiesta dalla moglie di procedere all’esumazione straordinaria del cadavere per il successivo avvio a cremazione. La figlia però non è d’accordo.
Si chiede quindi, nella situazione anzidetta, se basti il volere della moglie o se sia necessaria anche l’autorizzazione della figlia che è concessionaria del contratto di concessione.
Risposta:
Innanzitutto prevale il volere del de cuius, che può essere documentato in vari modi (un suo scritto, testimonianze, ecc.).
Non contrario al volere del de cuius, si segue il volere (per giurisprudenza consolidata) del coniuge dello stesso (in questo caso la moglie). In assenza della moglie – se pre-morta oppure se divorziata con sentenza definitiva – decide la figlia.
Nel caso in esame, occorre quindi seguire il volere della moglie, se nessuno prova che il de cuius fosse stato, in vita, contrario alla cremazione

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