Sui rinnovi contrattuali, le parti sociali non si facciamo scavalcare dal legislatore e trovino il modo di legare retribuzione e produttività aziendale. Questa la riflessione che Adolfo Spaziani – senior advisor di Utilitalia e referente delle politiche sindacali di Confservizi per i settori elettrico e gas-acqua – affida a Staffetta Quotidiana, mentre entra nel vivo la trattativa per i rinnovi contrattuali con la formalizzazione delle piattaforme sindacali.
E queste linee non potranno che influenzare anche il rinnovo del CCNL funerario di Utilitalia, quando sarà ora (NdR).
Spaziani chiarisce il suo pensiero: il mutato quadro esterno, fatto di bassa inflazione e di una persistente crisi di mercato, accanto alla necessità di investimenti per le infrastrutture, determina condizioni che spingono le imprese ad una accelerazione dei mutamenti organizzativi e gestionali.
Il nodo è quello di “legare in modo coerente l’andamento delle retribuzioni al recupero di produttività, al miglioramento della qualità dei servizi ed ai risultati economici dell’impresa.
Questi sono gli obiettivi a cui deve rispondere la contrattazione.
E’ evidente che la ripartizione delle risorse tra contratto nazionale e contratto aziendale va rivista.
Per Utilitalia, infatti, non si tratta di mettere in discussione il ruolo del contratto nazionale; piuttosto, “il livello aziendale di contrattazione non può essere aggiuntivo a quello nazionale se non per effettuare una equa ripartizione del valore aggiunto prodotto tra impresa, lavoratori, clienti”.
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