Quesito pubblicato su ISF2020/2-b

Il Comune per il quale lavoro – sono un impiegato tecnico che si occupa anche della gestione cimiteriale – mi ha incaricato di verificare le modalità e le procedure per poter ritornare in possesso delle sepolture “perpetue” vista la attuale grave carenza di loculi.
Avete la possibilità di fornirmi qualche indicazione che mi consenta di attivare un percorso procedurale in tal senso?
Risposta:
Sicuramente occorre disporre di un testo adeguato di regolamento di polizia mortuaria comunale, schemi di atti deliberativi, ricerche approfondite sulla intestazione delle concessioni, pubblicazioni e ricerche presso anche altri Enti Locali, ecc.).
Comunque il Comune ha due stra-de da percorrere, se agisce caso per caso: la decadenza della con-cessione (quando c’è una inadempienza dei patti contrattuali, che occorre provare, come l’abbandono della tomba), la revoca della concessione (quando sussistono motivi di interesse pubblico prevalenti;è un istituto che corrisponde all’espropriazione per pubblica utiità nel caso di proprietà privata).
In via massiva e agendo sempre con deliberazioni motivate, vi è di recente una giurisprudenza che ammette la interruzione della con-cessione perpetua, ma non significa disporre delle sepolture in tempi brevi. Significa solo interrompe-re la perpetuità e, comunque, non è giurisprudenza consolidata.
Esiste anche la strada seguita da alcune Amministrazioni di proceere a requisire dei manufatti vuoti. Ma c’è stato anche contenzioso.
Esiste pure la strada della ordianza contingibile ed urgente del sindaco del suo comune, che però necessita di valutazione attenta della situazione cimiteriale del Comune e del verificarsi di speci-fiche condizioni stabilite per questi casi.

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