Quattro anni dopo il terremoto, molti cimiteri ancora inagibili nel territorio umbro-marchigiano

Nonostante siano trascorsi più di quattro anni dalle scosse di terremoto, che nel 2016 interessarono il territorio compreso tra Umbria e Marche, molti defunti, sepolti nei cimiteri colpiti dal sisma, si trovano ancora sotto le macerie.
Nei tre cimiteri di Ussita, in provincia di Macerata, gran parte del terreno venne inghiottito dal terremoto, causando lo sprofondamento di tombe e loculi. E tali condizioni di rovina e degrado sono ancor’oggi, purtroppo, visibili. In alcuni casi è stato anche necessario attivare delle protezioni, per tutelare i defunti dalla profanazione da parte degli animali selvatici.
Decine di cimiteri dei piccoli borghi dell’appennino umbro-marchigiano, da Norcia a Camerino, da Arquata del Tronto a Visso e Castelsantangelo sul Nera, si presentano, a tutt’oggi, in parte o del tutto, inagibili, con tante tombe distrutte ed irraggiungibili per i dolenti, che volessero visitare i propri defunti.
La ricostruzione procede, anche se a macchia di leopardo, cercando di arginare progressivamente i danni, che un sisma di tale portata ha generato per i vivi, senza risparmiare però nemmeno i morti.

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