Le interrogazioni parlamentari sulla situazione cimiteriale a Palermo

Di seguito si riportano tre distinte interrogazioni parlamentari sul caso della situazione cimiteriale di Palermo:

Giovedi 26 agosto 2021
Interrogazione a risposta scritta: sull’emergenza bare nel cimitero Rotoli di Palermo con riferimento a soluzioni alternative per la tumulazione delle salme in attesa di sepoltura
MINARDO (Lega). — Al Ministro della salute, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
  da parecchi mesi si protrae una situazione ignobile al cimitero dei Rotoli di Palermo con quasi mille salme con relative bare a deposito, in attesa di sepoltura: palese dimostrazione di incuria e cattiva gestione con risvolti di carattere etico, per il mancato rispetto dimostrato nei confronti dei defunti e delle famiglie in lutto. Ultimamente, la situazione ha assunto anche carattere di emergenza sanitaria.
È un vero e proprio scandalo, un’immagine terribile aggravata anche dal gran caldo che, provocando la rottura dei feretri, fa letteralmente «scoppiare» le bare –:
  se i Ministri interrogati non ritengano necessario adottare iniziative, per quanto di competenza, per promuovere l’individuazione di eventuali soluzioni alternative per la tumulazione delle salme in attesa di sepoltura presso il cimitero di Palermo, considerata la grave situazione emergenziale in atto, e anche alla luce di quella che appare all’interrogante l’assoluta incapacità ed inerzia dell’amministrazione comunale palermitana.
(4-10098)

Interrogazione a risposta scritta: sull’emergenza bare a Palermo dal 2019 relativamente all’incapacità dell’amministrazione comunale
VARCHI. (FdI) – Al Ministro della salute, al Ministro dell’interno. – Per sapere – premesso che:
   la tragica situazione delle bare a Palermo, divenuta ormai intollerabile, è il segno tangibile secondo l’interrogante dell’assoluta incapacità ed inerzia dell’amministrazione comunale e, in particolare, del sindaco Orlando, di porre rimedio a una situazione che si trascina dal 2019 e in questi mesi rischia di esplodere in un’emergenza sanitaria;
   nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli a Palermo ci sono quasi mille bare non tumulate e, con le torride temperature estive, che hanno superato anche i 40 gradi, si stanno creando grossi disagi e problemi sanitari;
   come denunciato da Leonardo Cristofaro, direttore del cimitero, che ha recentemente scritto al capo di gabinetto del comune, Sergio Pollicita: «A causa della mancanza di fosse dove operare inumazioni, oltre alle elevate temperature, numerosi feretri hanno cominciato a percolare copiosamente. La situazione è ormai tale da imporre l’immediata inumazione o l’acquisto improcrastinabile e urgentissimo di un congruo numero di sovracasse di zinco destinate a contenerli. Ma si è consapevoli che senza fosse di inumazione o cassoni di zinco la situazione non potrà che ulteriormente peggiorare sino a diventare un pericolo sanitario grave»;
   una situazione vergognosa, che si trascina da mesi e a cui l’amministrazione comunale non appare in grado di porre rimedio; le bare sono ovunque, sotto i tendoni allestiti lungo uno dei viali principali, ma anche negli uffici e addirittura nei bagni e sotto alcune si vedono anche i segni della decomposizione, secondo quanto si apprende da fonti di stampa locale;
   alla base di questa assurda vicenda vi è la mancanza di spazio per le sepolture nel cimitero, mentre le opere di ingrandimento previste per realizzare nuovi loculi e nuovi campi di inumazione proseguono a rilento a causa di problemi burocratici o mancanza di manodopera, o non sono mai davvero iniziate e, nel frattempo, le bare si accumulano;
   secondo l’ultimo conteggio, 420 bare sono in attesa di un loculo, mentre 500 sono in attesa di un posto in un campo di inumazione e sono le più problematiche, perché sono solo di legno e più soggette ai problemi legati alla degradazione dei cadaveri;
   l’emergenza del cimitero dei Rotoli risale al 2019 e finora sono state trovate soluzioni d’emergenza che però non hanno risolto il problema; nemmeno l’estumulazione dei loculi a parete lungo l’asse che costeggia via Papa Sergio, che avrebbe consentito di liberare mille posti, è mai stata realizzata e ad aggravare la situazione c’è anche il fatto che il forno crematorio del cimitero non funziona e chi vuole cremare i propri morti deve rivolgersi a Messina o a Reggio Calabria –:
  se e quali immediate iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere il Governo per sanare la grave situazione di cui in premessa, in considerazione di quella che appare all’interrogante come l’assoluta incapacità ed inerzia dell’amministrazione comunale di Palermo.
(4-10103)

7 settembre 2021
Interrogazione a risposta scritta: sull’emergenza bare nel cimitero Rotoli di Palermo, prevedendo la nomina urgente di un commissario ad hoc e il possibile intervento del Governo
SALVINI Matteo – Al Ministro dell’interno. – Premesso che:
da parecchi mesi ormai nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli a Palermo si protrae una situazione ignobile con quasi 1.000 salme a deposito, in attesa di sepoltura: palese dimostrazione di incuria e cattiva gestione con risvolti di carattere etico, per il mancato rispetto dimostrato nei confronti dei defunti e delle famiglie in lutto. Una situazione che ultimamente ha assunto anche carattere di emergenza sanitaria;
alcuni di questi feretri sono in attesa di degna sepoltura da oltre un anno, e recentemente a causa del grande caldo che c’è stato in Sicilia alcune bare sono letteralmente scoppiate, creando uno spettacolo impietoso per i cari che vengono a piangere i loro morti, privi ancora di sepoltura. Ma terribile anche da un punto di vista igienico-sanitario, con miasmi nauseabondi e percolato ovunque;
le giustificazioni di carattere tecnico-logistico rese da un’amministrazione comunale che non riesce a garantire il giusto rispetto ai defunti sono inaccettabili;
a livello locale, il consigliere comunale Igor Gelarda della Lega ha denunciato il problema più volte, chiedendo le dimissioni immediate del sindaco Orlando e presentando nel luglio 2020 un esposto alla Procura di Palermo per chiedere di verificare la sussistenza di eventuali reati e, in caso positivo, punizioni severe per i responsabili;
considerato che:
il cimitero di Santa Maria dei Rotoli è stato impiantato nel 1837, ed è stato ininterrottamente utilizzato come cimitero principale della città per quasi 200 anni, ed era naturalmente prevedibile che arrivasse alla sua saturazione;
ad aprile 2020 si è guastato il forno crematorio posto all’interno del camposanto. Nonostante il sindaco Orlando avesse promesso a breve il revamping dello stesso, solo a giugno 2021 si è dato seguito al bando per la manifestazione di interesse per sistemarlo. Attualmente, dunque, il forno crematorio è fermo da quasi un anno e mezzo. Le salme, per adesso, sono mandate a Carpanzano in Calabria per essere cremate;
nel luglio 2020 in presenza di 500 bare accatastate a deposito, il vescovo di Palermo, don Corrado Lorefice, ha lanciato un appello per degna sepoltura dei defunti e ha riproposto, con prepotenza, all’opinione pubblica il problema;
poco dopo le dichiarazioni del vescovo, sempre nel luglio 2020, si è dimesso l’assessore D’Agostino con delega a i cimiteri. Il sindaco, per risolvere il problema, ha deciso di tenere per sé la delega ai servizi cimiteriali fino ad aprile 2021, ben 9 mesi di interim, quando è stato nominato un nuovo assessore con delega;
nel settembre 2020 la Lega giovani ha organizzato un sit-in di protesta davanti al cimitero, per porre all’attenzione dell’opinione pubblica la problematica che si faceva sempre più grave;
le bare si trovano disseminate in almeno 7 o 8 posti che sono stati accomodati come deposito. Ma nello specifico molte delle bare a deposito si trovano all’interno di due tensostrutture impiantate dal Comune in maniera totalmente abusiva, in quanto il Comune stesso non ha mai fatto alcuna richiesta alla soprintendenza ai beni culturali regionale per ottenere le autorizzazioni, necessarie in quanto la struttura è sotto vincolo perché di interesse storico;
l’area per la realizzazione di un nuovo cimitero, unica vera soluzione al problema cimiteriale a Palermo, è ancora in una fase di studio. Con delibera del Consiglio comunale del 2011, veniva individuato nel parco agricolo Ciaculli, in parte vincolato per corso d’acqua sotterraneo, il luogo dove sarebbe dovuto essere impiantato il nuovo cimitero. Si rappresenta che tale progetto è stato inserito nel piano triennale del 2015 ma senza finanziamenti. Al momento esiste solo un progetto di massima di questo cimitero, i cui tempi di realizzazione saranno comunque, ancorché si cominciassero tutte le pratiche in maniera corretta, naturalmente lunghe;
il Comune di Palermo è già in possesso di ben 30 milioni di euro da spendere per la realizzazione di parte del progetto del nuovo cimitero. 15 milioni stanziati dal CIPE sono tecnicamente già a disposizione dell’amministrazione comunale. Si tratta di somme a disposizione già dal 2009 e rimodulate nel gennaio 2020 con una delibera della Giunta Orlando. Altri 15 milioni di euro sono fruibili grazie ad una proposta della deputata regionale della Lega Marianna Caronia presso la Commissione bilancio dell’ARS, che all’interno del fondo di sviluppo e coesione ha stanziato altri 15 milioni per la realizzazione del nuovo cimitero. Somme, queste ultime, che però prevedono un progetto pronto entro 90 giorni o si verrebbe a perdere il finanziamento;
il nuovo forno crematorio, inserito nel piano triennale delle opere pubbliche nel 2015, con 2.760 milioni di euro stanziati, per una serie di problemi legati ai tecnici che se ne dovevano occupare è rimasto fermo fino a dicembre 2020, momento in cui è stata aggiudicata la gara per la progettazione. Oltre ai tempi tecnici per la sua realizzazione, che non potranno comunque essere, nella migliore delle ipotesi, inferiori ai 24 mesi, vi è anche l’ulteriore problema che la parte superiore del cimitero è priva di collegamento fognario, assolutamente necessario invece per il funzionamento di un forno crematorio;
non bisogna sottovalutare che è emerso un certo interesse della criminalità organizzata locale verso la problematica dei cimiteri. Da poche settimane si è venuto a sapere che dalle intercettazioni effettuate durante un’importante operazione antimafia, denominata “Stirpe”, sono emersi interessi mafiosi per la realizzazione di nuovi cimiteri in aree private a Palermo. Non si possono lasciare spazi alla criminalità organizzata e, da questo punto di vista, l’inerzia e l’inefficienza dell’amministrazione comunale sul nuovo cimitero hanno evidentemente acceso interessi criminali. Se il Comune è colpevolmente assente, si lasciano spazi alla mafia e alla sua capacità di investire capitali, dando l’impressione che i clan possano risolvere i problemi che l’amministratore comunale non sa affrontare;
la tragica situazione del cimitero di Palermo è diventata una vergogna nazionale ma anche internazionale, considerato che anche alcune testate giornalistiche straniere se ne sono occupate. Ed è essendo comunque presente il problema di tipo sanitario, è improcrastinabile trovare una soluzione immediata alla questione, si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga necessaria la nomina urgente di un commissario ad hoc, anche attraverso il prefetto di Palermo o gli organi locali, che possa affrontare il problema considerata l’assoluta incapacità ed inerzia dell’amministrazione comunale palermitana;
se non ritenga che la manifesta incapacità dimostrata dall’amministrazione comunale di Palermo nel tutelare i livelli essenziali delle prestazioni dei diritti civili e sociali, resa evidente con l’incuria e la mala gestione del cimitero dei Rotoli, sia motivo fondato per un intervento deciso del Governo;
se non ritenga necessario intervenire immediatamente anche per scongiurare l’evidente pericolo igienico-sanitario.
(4-05938)

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