Cimitero misto per umani ed animali?

A Fauglia, in provincia di Pisa, è allo studio un progetto per dare vita a un cimitero misto umani e animali. ‘Il terreno non manca – dice il sindaco Carlo Carli a La Nazione -. Ci sono sette ettari che ci ha donato un concittadino’.
Il sindaco di questo piccolo comune dell’entroterra pisano (3500 abitanti) è convinto che ci sia una grande attenzione per i cimiteri dedicati agli animali e, con il tempo, ce ne possa essere anche per quelli che offrono alle persone che lo desiderano la possibilità di tenere accanto, anche dopo la morte, il proprio animale. La gestione della struttura verrebbe affidata ad un privato. Il progetto del Comune è ancora in fase embrionale, ma l’intenzione della Giunta è di andare avanti e presentare quanto prima la proposta in Consiglio. Sconcerto in alcune reazioni di sacerdoti locali. E poi nessuno che si e’ posto la domanda se ciò sia legale.

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0 thoughts on “Cimitero misto per umani ed animali?

  1. X Laura,

    a volte anche le idealità più romantiche ed egualitarie, quasi di una semplicità francescana, si scontrano con la crudezza del diritto che, senza scomodare la Lex Divina di cui parlava San Tommaso o le teorie giusnaturalistiche è un fenomeno prettamente umano, quindi suscettibile, nel tempo, anche di profonde variazioni, in base alle nuove sensibilità anche etiche maturate nella società.

    In Italia, almeno, le legislazione del post mortem prevede due binari ben distinti e due separati percorsi per le spoglie umane (ancorchè corrotte del peccato e dalla morte) e quelle animali, abbiamo, infatti, un regolamento nazionali di polizia mortuaria (per l’uomo) ed regolamento di polizia veterinaria (appunto per gli animali), anche se poi agli effetti concreti tutti i corpi morti (di uomini o animali) debbono esser SMALTITI, nel nostro caso, attraverso la ciclica attività cimiteriale…insomma come recita il tragico monito biblico in pulvem reverteris, o se si preferisce citare il Corano: “dalla terra ti ho tratto ed alla terra ritornerai) ll diritto di sepolcro (= l’edificazione di un monumento sepolcrale, su suolo cimiteriale al fine di impiantarvi una sepoltura privata e dedicata, come accade, appunto, per le tumulazioni) non è assoluto, esso, in effetti sconta l’insormontabile limite dell’Ordine Pubblico (= è vietata nel post mortem la promiscuità tra uomini ed animali) ed è a sua volta ontologicamente finalizzato al solo uso di sepoltura per cadaveri umani (art. 93 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria), tant’è che la più erudita letteratura giuridica di settore ragiona di “vincolo di destinazione”…ossia nella mia personale tomba, di cui sono concessionario, non posso tumulare…il cane o il mio adorato gatto.

    In questa figura giuridica, testé tratteggiata, è attribuito al concessionario il diritto di sepoltura, lo Jus Sepulchri, inteso come diritto ad essere tumulato (o tumulare altri) nel sepolcro, purché – sottinteso- siano umani e non bestie…sembra persino lapalissiano, ma ogni tanto capita un quesito di tale tenore…dopo tutto, argomenta qualcuno la tomba è pur sempre mia. Anzi: l’istituto del sepolcro gentilizio nasce come familiare, quindi non ho nemmeno titolo, né facoltà, ad autorizzare l’ingresso nel sepolcro di persone che, quando erano in vita, non intrattenessero con me rapporti di coniugio o consanguineità…figuriamoci gli animali da compagnia. A ciò aggiungo, in ultima analisi, come sia proibito con norma tassativa ed inderogabile, proprio perché d’ordine pubblico, seppellire cadaveri umani fuori del recinto cimiteriale, entro il quale gli animali, vivi o morti, non vantano titolo alcuno di accoglimento. Storicamente, infatti, l’alta recinzione che cinge il cimitero, così come lo conosciamo oggi, è frutto di un antico retaggio: il legislatore, all’alba dell’Unità d’Italia, quando si formò il primo corpus normativo nazionale di polizia mortuaria, era assillato da questo potenziale pericolo, allora molto attuale e radicato: la presenza di animali randagi e feroci nei pressi delle moderne necropoli attratti dall’odore dolciastro ed acre insieme della carne umana in decomposizione (e di cani ed augelli orrido pasto lor salme abbandonò, si legge nel prologo dell’Iliade). Orbene per scongiurare questo rischio fu imposto anche l’obbligo di scavare fosse di una certa profondità. MI spiace, ma per la Legge Italiana gli spazi sepolcrali per umani ed animali non possono fisicamente insistere nello stesso luogo!

  2. Sarei veramente felice di essere sepolta vicino ai miei cani. Non capisco lo sconcerto dei sacerdoti. Gli animali non sono forse creature di Dio? Non facciamo anche noi parte del regno animale? Anch’io credo in Dio ma non per questo mi sento superiore agli animali creature come noi create da Lui. Si ai cimiteri per esseri umani ed animali, che poi se stiamo a guardare sono più umani gli animali di certi umani. Grazie! Questo dovrebbe essere fatto in tutti i cimiteri d’Italia. Spero un giorno di essere sepolta vicino ai miei cani e se possibile anche ai miei gatti. Cordiali saluti.

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