Lecce: verso l’insediamento di una casa del commiato

Con due sole astensioni, di Adriana Poli Bortone e di Gianpaolo Scorrano, la delibera sul permesso di costruire una casa del commiato è stata approvata dalla commissione Urbanistica del Comune di Lecce (presidente Paola Povero). Il provvedimento, proposto dall’assessora al ramo, Rita Miglietta, dovrà passare al vaglio dell’intera aula.

L’iniziativa è di un privato, ma risponde all’interesse generale ad avere una “infrastruttura” cittadina per le famiglie dei defunti, prima della sepoltura.

Nel caso leccese si tratta di un permesso in deroga: il requisito della collocazione della casa del commiato all’interno della fascia di rispetto cimiteriale, infatti, non può essere rispettato perché di spazi adeguati alle caratteristiche richieste dalla normativa non ce ne sono secondo l’istruttoria svolta dall’ufficio Urbanistica.

Il sito individuato si trova in via Vittime di Acca Larenzia, una traversa di via Vecchia Carmiano, all’interno di un lotto artigianale. Il progetto prevede un immobile di due piani, con accesso riservato per il carro funebre a ridosso della linea ferroviaria. Per Adriana Poli Bortone sarebbe stato necessario il coinvolgimento attivo dei residenti di quella zona: “Non si può insediare nel comparto 62 una struttura che prevede camera ardente, stanza del commiato, presenza di carri funebri – ha scritto in una nota l’ex sindaca di Lecce, pur apprezzando l’obiettivo di fondo – senza aver consultato i cittadini che hanno scelto di vivere in quel comparto non prevedendo che l’amministrazione comunale avrebbe di fatto imposto la presenza di una struttura che ha un suo forte aspetto valoriale, ma che tuttavia può creare turbamento e perplessità nei residenti del luogo”.

“Non vi è alcun rischio per il quartiere – ha replicato l’esponente della giunta -, il progetto rispetta tutti i parametri di legge. Si tratta di un inutile allarmismo che distorce la percezione della realtà dei fatti”. Non ci sono stati voti contrari, comunque, a testimonianza della condivisione trasversale sull’idea di fondo, quella di dotare la città di un servizio necessario. Il consigliere Pierpaolo Patti, capogruppo di “Progetto Città”, ha anzi chiesto – e ottenuto – rassicurazioni rispetto alla volontà dell’amministrazione di dotarsi di una camera del commiato di natura pubblica, che sia accessibile a chiunque indipendentemente dalle disponibilità economiche.

A margine della questione è stato affrontato anche il tema di un nuovo cimitero, sollevato dal consigliere del Pd, Saverio Citraro: “Va affrontato non come intervento estemporaneo – ha precisato Miglietta – ma nell’ambito della pianificazione generale, anche perché credo che saremo chiamati a misurarci con nuove forme di progettazione cimiteriale: ci sono città che stanno pensando i cimiteri come veri e propri boschi. Ci possono essere, infatti, varie forme di sepoltura. Oltre tutto vi è un tema di mitigazione dell’ampliamento dell’attuale cimitero che è stato fatto senza le dovute accortezze. Chi arriva in città vede da vicino dei volumi di cemento che hanno poco dell’intimità e del ricordo che sarebbero propri del sepolcro, volumi che vanno opportunamente mascherati tanto che l’idea di cintura verde che avete letto nella delibera è anche legata all’obiettivo di proteggere meglio l’ampliamento del cimitero”.

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