TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 24 luglio 2020, n. 8739

TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 24 luglio 2020, n. 8739

MASSIMA
TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 24 luglio 2020, n. 8739

Un impianto di cremazione non può essere assimilato ad un impianto d’incenerimento (art. 237 ter, comma 1, lett. b) del T. U. ambiente), stante la dignità che connota la persona umana in quanto tale anche successivamente alla fine della vita,per cui non può essere revocata in discussione l’incidenza che da un tale impianto deriva per il procedimento che lo stesso attua, di combustione termica con produzione di emissioni nell’aria, nel suolo ed in generale nell’ambiente circostante, tenuto anche conto delle modalità attraverso le quali si articola il relativo ciclo e dei materiali e reagenti utilizzati.… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. III, 26 giugno 2020, n. 3759

Consiglio di Stato, Sez. III, 26 giugno 2020, n. 3759

MASSIMA
Consiglio di Stato, Sez. III, 26 giugno 2020, n. 3759
Tamponi per la rilevazione della positività al Covid-19 eseguiti da centri diagnostici privati. Covid-19 – Sanità – Strutture private – Autorizzazione ad eseguire tamponi per la rilevazione della positività al Covid-19 – Diniego – Non va sospeso.  I centri diagnostici privati non possono eseguire i tamponi perché le attività di analisi e tracciatura sono state affidate dalla Regione, in esclusiva, al servizio diagnostico pubblico tramite la rete d’eccellenza Coronet Lazio (1).
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TAR Lazio, Roma, Sez. III-quater, 25 giugno 2020, n. 4512

TAR Lazio, Roma, Sez. III-quater, 25 giugno 2020, n. 4512

MASSIMA
TAR Lazio, Roma, Sez. III-quater, 25 giugno 2020, n. 4512
Non sussistono le condizioni per accogliere istanza cautelare, con sospensioone dell’efficiacia, quando le questioni poste con il ricorso richiedono approfondimenti in sede di merito, specie in relazione alla complessità delle problematiche scientifiche alla base dell’atto amministrativo impugnato.

NORME CORRELATE
 
Pubblicato il 25/06/2020
N. 04512/2020 REG.PROV.CAU.
N. 03610/2020 REG.RIC.     
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TAR Calabria, Catanzaro, Sez. I, 9 maggio 2020, n. 841

TAR Calabria, Catanzaro, Sez. I, 9 maggio 2020, n. 841

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TAR Calabria, Catanzaro, Sez. I, 9 maggio 2020, n. 841
CoVid-19 – d.P.c.M. – Ordinanze regionali – Ambiti e limiti.  L’art. 3, comma 1 D.-L. 25/3/2020, n. 19 consente alle Regioni di adottare misure di efficacia locale «nell’ambito delle attività di loro competenza e senza incisione delle attività produttive e di quelle di rilevanza strategica per l’economia nazionale», il ché è possibile solo a condizione a) che si tratti di interventi destinati a operare nelle more dell’adozione di un nuovo d.P.C.M.;
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TAR Veneto, Sez. II, 21 aprile 2020, decreto n. 205

TAR Veneto, Sez. II, 21 aprile 2020, decreto n. 205

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TAR Veneto, Sez. II, 21 aprile 2020, decreto n. 205
Covid-19 – Cimiteri – Chiusura – Ordinanza sindacale – Prossima cessazione del periodo di disposta chiusura – Non va sospesa.  Non va sospesa l’ordinanza del Sindaco che dispone, a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19, la chiusura temporanea dei cimiteri, atteso che il pregiudizio lamentato (preclusione all’ esercizio del diritto di culto e accesso al sepolcro del figlio a partire dal 19 marzo 2020) si è già ormai per la più gran parte (30 giorni) consumato, e che il residuo periodo di chiusura del cimitero (ulteriori 13 giorni fino al 3 maggio), ove rapportato a quello già sofferto (30 giorni) e a quello pregresso di incontestato esercizio anche quotidiano del diritto (14 anni dal 2006), non appare di rilevanza temporale tale da aggravare in modo determinante il danno già patito e tale da giustificare misure cautelari in mancanza di contraddittorio e di trattazione collegiale.
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Consiglio di Stato, Sez. III, 17 aprile 2020, decreto n. 2028

Consiglio di Stato, Sez. III, 17 aprile 2020, decreto n. 2028

MASSIMA
Consiglio di Stato, Sez III, 17 aprile 2020, decreto n. 2028

Non va sospeso il decreto monocratico del giudice di primo grado che ha respinto l’istanza di sospensione dell’ordinanza sindacale che ha disposto, per ragioni sanitarie legate all’emergenza Coronavirus, stringenti limitazioni alle uscite per fare acquisti di generi alimentari, non essendo incise posizioni di interesse o diritto degli appellanti da ritenersi irreversibilmente e definitivamente sacrificate nelle more della decisione cautelare collegiale.… ... Leggi il resto

TAR Sicilia, Palermo, Sez. I, 17 aprile 2020, decreto n. 458

TAR Sicilia, Palermo, Sez. I, 17 aprile 2020, decreto n. 458

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TAR Sicilia, Palermo, Sez. I, 17 aprile 2020, decreto n. 458

Non va sospesa l’ordinanza contingibile e urgente n. 16 dell’11 aprile 2020 del Presidente della Regione Sicilia che reitera il divieto (ex art. 1, comma 2, dell’ordinanza del Presidente della Regione n. 6 del 19 marzo 2020) di ogni attività motoria all’aperto anche in forma individuale, comprese quelle dei minori accompagnati dai genitori, e ciò in quanto l’art.… ... Leggi il resto

TAR Lazio, Roma, Sez. I-quater, 1 aprile 2020, decreto n. 2346

TAR Lazio, Roma, Sez. I-quater, 1 aprile 2020, decreto n. 2346

MASSIMA
TAR Lazio, Roma, Sez. I-quater, 1 aprile 2020, decreto n. 2346
Covid-19 – Dati forniti dalla Protezione civile – Dati incompleti – Non vanno sospesi.
Non può essere accolta l’istanza, presentata dal Codacons, di sospensione delle schede, pubblicate sul sito ufficiale del Dipartimento della Protezione Civile “COVID-19 Italia – Monitoraggio della situazione”, nella parte in cui non riportano i dati relativi ai deceduti di Covid-19 a casa e in terapia intensiva in ospedale, nonché ai posti realmente disponibili in terapia intensiva e presso quali strutture sul territorio nazionale, e la possibilità concreta di trasferimento attraverso la cosiddetta la Cross – Centrale remota per le operazioni di soccorso, non avendo dette schede né la forma né soprattutto la sostanza del provvedimento amministrativo
Il decreto ha chiarito che le ordinanze di protezione civile, sindacabili dinanzi al giudice amministrativo, sono ben altro dai dati dalla stessa forniti; ed infatti non necessariamente ogni atto, quali appunto le dette schede, sol perché in qualche modo collegato alle ordinanze di protezione civile ne mutua la sostanza e il regime giuridico.
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Consiglio di Stato, Sez. III, 30 marzo 2020, decreto n. 1553

Consiglio di Stato, Sez. III, 30 marzo 2020, decreto n. 1553

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Consiglio di Stato, Sez. III, 30 marzo 2020,decreto n. 1553
Covid-19 – Obbligo di non uscire dalla abitazione – Violazione – Da parte di un bracciante agricolo per coltivare i campi – Diffida e messa in quarantena – Non va sospesa. Deve essere respinta la richiesta di sospensione cautelare dell’ordine di quarantena obbligatoria con sorveglianza sanitaria e isolamento presso la propria residenza avanzata da un bracciante agricolo che si era allontanato dalla propria abitazione per andare a lavorare nei campi, essendo l’eventuale, provato pregiudizio economico risarcibile (1).
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Quesito pubblicato su ISF2014/2-d

Per quanto riguarda l’affidamento, delle ceneri ai familiari, il ns. regolamento prevede che: “1. L’Ufficiale dello Stato civile, sulla base di espressa volontà del defunto, manifestata secondo le modalità di cui al comma 2 del precedente articolo, autorizza l’affidamento e la conservazione delle ceneri ai familiari. 2. L’autorizzazione di cui al precedente comma, viene rilasciata a seguito di istanza presentata dal familiare del defunto, nella quale dovrà essere espressa la volontà del defunto stesso, nei modi di cui al comma 2 del precedente articolo, la dichiarazione di responsabilità per la custodia delle ceneri e di consenso per l’accettazione dei relativi controlli da parte dell’Amministrazione competente; il luogo di conservazione; l’obbligo di informare l’Amministrazione Comunale di eventuali variazioni del luogo di conservazioni delle ceneri se diverso dalla residenza.”... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2014/2-b

In Emilia-Romagna, dove vige interamente l’art. 4 D.P.285/90, se un decesso avviene presso case di cura private, si chiede se la redazione del certificato necroscopico spetta sempre al medico pubblico nominato dall’Ausl o se questa può essere procedura interna allo stesso ospedale privato.

Risposta:
Nelle case di cura private deve intervenire, ordinariamente, il medico necroscopo dell’AUSL, non essendo la casa privata un ospedale. Ma nulla toglie (se la norma regionale lo permette) che l’AUSL nomini ad es.... Leggi il resto

TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 4 aprile 2013, n. 3407

Norme correlate:
Art 1 Legge n. 241/1990
Art 2 Legge n. 241/1990
Art 3 Legge n. 241/1990
Legge n. 130/2001

Riferimenti: TAR, II 17/03/08 n. 2420

Testo completo:
TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 4 aprile 2013, n. 3407
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Seconda Bis)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1052 del 2012, proposto da:
Giambarda Perla e Leonardo Casu, rappresentati e difesi dagli avv.ti… ... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2012/3-b

Il Comune veneto di & ha ricevuto dall’ULSS di XXX la richiesta di pagamento per la permanenza presso l’obitorio dell’ospedale di XXX di una salma, per effetto del provvedimento di un magistrato della Procura della Repubblica di XXX.
La salma era stata prelevata da una abitazione di altro Comune veneto (YYY) e il trasporto è avvenuto a carico dello stesso Comune di YYY, che ha affidato questo servizio in concessione.
L’ULSS ritiene che il costo della permanenza sia a carico del Comune di YYY che potrà rivalersi sull’autorità giudiziaria che l’ha disposto; specifico che la società alla quale è stato affidato l’attività di recupero delle salme ha chiesto al Comune di YYY una tariffa particolare per il trasporto all’ospedale di XXX in quanto, nella convenzione stipulata, è stato previsto il recupero e trasporto esclusivamente nel territorio del Comune di YYY e solo verso l’obitorio dell’ospedale di YYY.
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