Spumante o succo di pompelmo?

Spumante o succo di pompelmo?

Il 24 maggio è stato presentato in 3^ Sezione del Consiglio Superiore di Sanità lo schema di modifica del regolamento di polizia mortuaria nazionale, elaborato dell’apposito gruppo di esperti costituito nel suo seno.
Sono occorse oltre 10 riunioni del gruppo, svolte a ritmo serrato, per revisionare l’intero testo che era stato trasmesso dalla competente direzione del Ministero della salute.
La struttura del regolamento si compone oggi di un numero di articoli pari a quello vigente, con però sette allegati tecnici.
Gli allegati, oltre a quelli già noti, si sono arricchiti di una sezione con modulo tipo per la certificazione di morte, di una sezione con le caratteristiche strutturali ed impiantistiche di obitori, servizio mortuario (a modifica del DPR 14.1.1997) delle strutture sanitarie, Servizi per il commiato (la traduzione italiana delle funeral home).
Il settimo allegato riguarda caratteristiche tecniche dei crematori e metodi per farli funzionare e di fatto sostituisce il decreto che era previsto dalla legge 130/2001.
I 10 assi portanti della modifica del regolamento sono:
– accentuazione del ruolo della Regione (soprattutto pianificatorio e normativo);
– delineazione di un significativo ruolo regolamentare e autorizzatorio del Comune, titolare delle funzioni amministrative;
– apertura al privato per la gestione dei cimiteri comunali e dei crematori. Il Comune può affidare la gestione dei propri cimiteri e crematori secondo le regole dell’art. 113 bis del D.Lgs. 267/2000, come modificato con l’art. 35 della finanziaria 2002;
– separazione dell’attività funebre da quella cimiteriale/cremazione in termini netti e societari;
– eliminazione della presenza delle imprese funebri dentro gli ospedali per procacciare funerali o per gestire le camere mortuarie;
– riconoscimento dell’attività funebre e sua regolamentazione. Eliminazione nel testo di ogni riferimento alla privativa nel trasporto funebre (come richiesto dall’Antitrust) e introduzione del regime dell’autorizzazione dell’attività funebre;
– servizio necroscopico definito secondo le regole che ogni Regione emanerà;
– separazione netta fra riscontro diagnostico e autopsia, con l’affidamento del primo all’anatomo patologo, del secondo al medico legale;
– incentivo della cremazione, attuando la L. 130/01, sia per cadaveri subito dopo il decesso, sia per le salme inconsunte. L’introduzione di una moderna normativa per le emissioni in atmosfera dei crematori, determinerà il rispetto di nuovi limiti ancor più restrittivi degli attuali, con ricadute positive per l’ambiente, la riduzione del contenzioso per la installazione di nuovi crematori, ma con effetti significativi in termini di costo di impianto e di gestione, anche se con 3 anni di tempo per mettere in regola i vecchi impianti;
– incentivo di soluzioni che facilitino la scheletrizzazione dei cadaveri, tra l’altro con l’affiancamento alla tradizionale tumulazione in loculo stagno di quella in loculo aerato.
Il regolamento è stato modificato secondo gli orientamenti politici forniti dal Ministro Sirchia, al quale si riconosce il merito di essersi impegnato in prima persona per accelerare il cambiamento di una normativa vetusta e sulla quale vi sono da anni attese da parte di tutta la categoria.
Per taluni di questi cambiamenti è necessaria l’approvazione di uno specifico disegno di legge.
Pertanto ora l’attenzione si sposta sulla presentazione del disegno di legge, che è attesa in tempi brevi (in documentazione vi è il testo che ebbe il parere favorevole in Consigli Superiore di Sanità il 26 febbraio 2002, ma che potrebbe essere modificato all’ultimo momento), e lo schema di regolamento, su cui vi è il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità, verrà messo in stand by, fino a che non vi sarà l’approvazione della legge.
In relazione a come questa verrà approvata dal Parlamento, lo schema di regolamento dovrà essere revisionato.
Intanto, in Parlamento, sono stati già presentati altri due disegni di legge organici sulla materia, uno al Senato AS 1265 (si veda in documentazione), l’altro alla Camera, AC 2664 (analogo).
Sempre al Senato è attualmente in discussione l’AS 1246, che all’articolo 25, modifica le norme sulle zone di rispetto (si veda in documentazione).
Insomma pare sia la legislatura buona per il cambio della normativa in campo funebre e cimiteriale.
Dobbiamo brindare o si dovrà mandar giù qualche cosa di amaro?
Lo sapremo presto.

Editoriale di Daniele Fogli, pubblicato su I Servizi Funerari 2/2002.

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