[Fun.News 3223] Svizzera: costa caro non seguire le regole nella consegna delle ceneri di una cremazione

Il Tribunale cantonale di Losanna (Svizzera) ha diminuito di due mesi, in appello, la pena ad un anno di carcere inflitta ad un impresario di pompe funebri, condannato per aver consegnato ai genitori di un bimbo deceduto nel 2014 un’urna contenente le ceneri di un adulto e di un altro bambino.
I giudici cantonali hanno confermato la condanna per turbamento della pace dei morti, mentre hanno assolto il 58enne impresario funebre dall’accusa di truffa formulata in occasione del primo processo, svoltosi in maggio 2017
.
La Corte cantonale di Losanna ha tenuto conto degli argomenti della difesa, secondo cui l’imprenditore non aveva avuto alcun interesse, né finanziario, né personale a scambiare le ceneri.
L’imputato ha invece attribuito la responsabilità dell’accaduto al padre del piccolo defunto, che gli avrebbe chiesto di fornirgli un’urna "di ricambio" per aiutare la moglie a meglio accettare la perdita del figlio.
Questa versione è stata totalmente contestata dal genitore messo in contraddittorio.
Alla testa di un’impresa di pompe funebri low cost all’epoca attiva a Ginevra, l’impresario aveva fatto credere ai genitori losannesi del bebè di aver consegnato loro le ceneri del figlioletto, deceduto due giorni dopo la nascita all’Ospedale universitario di Ginevra (HUG) nell’ottobre 2014.
Due settimane dopo aver preso in consegna il corpicino all’HUG per farlo cremare a Bienne (Berna), l’imprenditore aveva fornito alla coppia un’urna contenente le ceneri non identificate di un adulto e di un altro bambino.
L’inganno è stato smascherato tre mesi dopo, quando i genitori hanno chiesto un verbale di cremazione, necessario per ottenere la sepoltura delle ceneri a Losanna.
Il crematorio di Bienne ha indicato loro che la cremazione del figlio era appena avvenuta.

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