San Giorgio a Cremano (NA) pensa a realizzare un crematorio in project financin

veniamo a conoscenza e volentieri pubblichiamo la seguente dichiarazione del sindaco del comune di San Giorgio a Cremano

“Il progetto di realizzazione di un forno crematorio nel cimitero di San Giorgio a Cremano – spiega il sindaco Giorgio Zinno – rappresenta una reale opportunità per la nostra città e rientra nel programma elettorale che il 65 % dei sangiorgesi ha votato l’anno scorso. La realizzazione di questo impianto attraverso un project financing ricopre un’importanza strategica per la città, dal momento che dalla sua realizzazione derivano vantaggi economici per le casse del comune e sociali per la collettività, a costo zero per l’ente. Attraverso questo progetto potremo mettere a bando ben 775 loculi al prezzo massimo di 3.000 euro l’uno; loculi che andranno ad alleviare una condizione di sofferenza dovuta alle molteplici richieste di nicchie per i defunti e alla scarsità dell’offerta attuale. In secondo luogo l’ente introiterebbe circa 200 mila euro l’anno, derivanti dalla percentuale sulle operazioni di cremazione che coinvolgerebbero tutti i territori della provincia di Napoli e dai diritti diretti e indiretti sull’attività.
Non a caso, anche città di Portici, quindi a pochi metri dal nostro confine tenta di costruirne uno, proprio per la ricaduta positiva che può dare”.
“E’ chiaro – ha precisato poi il sindaco – che rispetto all’impatto ambientale, già in sede di presentazione della proposta da parte del privato interessato ad investire nella nostra città, abbiamo chiesto alcune rassicurazioni supportate da analisi e dichiarazioni secondo cui l’impianto non avrebbe alcun effetto nocivo sulla popolazione, essendo di ultima generazione e non emettendo quindi alcun gas pericoloso per la salute. Tale progetto è stato già verificato dai tecnici comunali e quindi approvato. Tuttavia non ci fermeremo qui e il passo successivo sarà quello di verificare ulteriormente e in maniera molto approfondita le veridicità di queste prime rassicurazioni. Come vuole la normativa infatti, a seguito della decisione sulla pubblica utilità convocheremo un tavolo congiunto con Arpac, Asl e Sovrintendenza al fine di chiarire tutti i punti necessari a garantire l’assoluta innocuità della struttura e della sua attività in città.
Poi, solo successivamente a questa fase si procederà alla gara d’appalto per verificare le eventuali offerte migliorative sotto l’aspetto ambientale ed economico.
Sia chiaro a tutti che parliamo di una struttura inserita all’interno dell’area cimiteriale, la cui altezza massima sarà quella dei nicchiari che la circondano. Nessuna mega struttura che deturpa la città quindi, nè mostro fumante come qualcuno tenta di raffigurare. Probabilmente (spero sia così), chi lo definisce tale non ha visto il progetto è perciò l’impianto viene dipinto come un mostro. Nella prossima riunione dei capigruppo chiederò anche ai tecnici di essere presenti per fugare ogni dubbio sulla struttura, sperando che questa volta vi sia una seria volontà di ascolto e non si riscontri un’altra posizione precostituita di chi è abituato a dire no.
Il forno crematorio è un segno di civiltà e libertà di scelta, ma è anche una opportunità economica per il nostro territorio con nuovi introiti che potrebbero essere usati per migliorare i servizi a tutti. La morte dei nostri cari è un tema doloroso ma l’amministrazione ha l’obbligo di dare risposte anche su questo argomento con i fatti, fornendo infatti nuovi loculi ed evitando di dover percorrere chilometri strazianti per rispettare le volontà della persona cara. Faremo tutto questo sempre e solo nel rispetto della normativa e dell’ambiente, senza strumentalizzare il riposo eterno dei nostri cari”.

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