Curia di Milano approva lungo e circostanziato documento sulla cremazione

La Curia di Milano è intervenuta qualche giorno or sono per fornire ai propri fedeli linee guida sulle esequie e soprattutto sulle cremazioni, sempre più diffuse in città.
E, anche, per mettere un argine proprio ad alcune pratiche legate alle ceneri dei defunti, come la dispersione in prati e laghi o la conservazione in casa, a volte all’interno di urne a dir poco stravaganti (come palloni da calcio o altre scelte estemporanee).
«Le sfide poste dalla trasformazione in atto nel mondo contemporaneo esigono ora di maturare nuove scelte che, alla luce della tradizione, sappiano guidare con prudenza l’azione pastorale, recependo anche le recenti indicazioni date in materia dalla Santa Sede e dalla Chiesa che è in Italia».
Questa la premessa con cui l’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, dopo un confronto con il Consiglio presbiterale e con l’aiuto del Consiglio episcopale milanese, approva con Decreto il Direttorio Diocesano per la Celebrazione delle Esequie.
Articolato in 3 capitoli – “Le condizioni attuali”, “La Celebrazione liturgica”, “Le ceneri” – per un totale di 21 temi trattati, Il testo, presentato all’Assemblea dei Decani del 16 maggio scorso, è in vigore a partire dalla Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù (23 giugno 2017) e prevale, laddove vi fossero difformità, con le precedenti disposizioni diocesane in materia, anche quelle proposte dal Sinodo diocesano 47°
“La Chiesa ritiene che le ceneri dei defunti vadano deposte nella tomba e non vengano conservate nell’abitazione domestica, disperse o convertite in oggetti”, recita il “Direttorio diocesano per la celebrazione delle esequie”, documento in vigore dallo scorso 23 giugno. Il testo, di otto pagine, sottolinea come la pratica della cremazione si stia sempre più diffondendo e “appare destinata a diventare nel corso di breve tempo la prassi prevalente”.

Varie le ragioni di questo boom delle cremazioni, spesso di tipo pratico: igienico, sociale e soprattutto economico. Secondo i dati del Comune di Milano, nel 2016 il 75,2 per cento dei funerali hanno comportato la cremazione. Una procedura che ha un costo più contenuto rispetto alle esequie tradizionali.

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