ARPAT misura le emissioni del crematorio di Carrara: basse o bassissime. Chi contestava l’impianto rimane basito

Le emissioni del forno crematorio di Turigliano a Carrara sono ben al di sotto dei limiti di legge con parametri pari a 1/10 o in alcuni casi addirittura 1/100 rispetto alla soglia stabilita dall’autorizzazione.
Lo dicono i dati relativi al monitoraggio in fase di avvio dell’impianto e lo ha confermato Arpat nei giorni scorsi in una nota inviata ad Apuaframa. I tecnici dell’Agenzia hanno presenziato alle operazioni di campionamento e dopo le indagini del caso hanno comunicato che "i risultati analitici presentati dall’azienda rispettano i limiti fissati dall’atto autorizzativo".
Il presidente di Apuafarma Luca Cimino entra nel dettaglio dei numeri: "Per tutti i valori presi in considerazione, i risultati sono 1/10, in qualche caso addirittura di 1/100 delle soglie previste dalla autorizzazione" spiega, precisando che "i valori di riferimento sono quelli imposti dalla Autorizzazione Unica Ambientale rilasciata dalla Regione Toscana".
E anche l’assessore all’ambiente Sarah Scaletti conferma la massima attenzione all’impatto ambientale dell’impianto: "Sono dati positivi ma non vogliamo abbassare la guardia e quindi stiamo valutando la possibilità di intensificare ulteriormente il monitoraggio, al di là di quello che ci impone la norma, in modo da tenere sotto osservazione costante l’impianto. Già in fase di avvio del crematorio abbiamo imposto campionamenti aggiuntivi.
Per questo l’inizio della sperimentazione è stato rimandato a fine gennaio e si è protratto per tutto il mese di febbraio" spiega l’esponente dell’amministrazione.
Quanto all’attività dell’impianto, Apuafarma fa sapere che dall’avvio della gestione ordinaria, i primi di marzo, sono state effettuate 355 cremazioni: il 65% delle salme apparteneva a carraresi, l’11% a cittadini di Massa e anche il restante 24% erano comunque residenti della provincia di Massa-Carrara.
"Abbiamo individuato delle tariffe particolarmente alte non per fare business, come sostiene qualcuno, ma al contrario per contenere al minimo l’attività dell’impianto pur garantendo un servizio ai cittadini di Carrara che, lo ricordo, hanno uno sconto del 10% sui costi delle cremazioni" ha spiegato Matteo Martinelli, vicesindaco con delega alle Partecipate concludendo che con la media di prestazioni effettuate fin qui, circa 80 al mese, l’impianto si attesterà sulle "1000-1100 cremazioni all’anno, esattamente come previsto dal piano approvato dal consiglio comunale la scorsa legislatura, e che permetterebbe di mantenere l’affidamento dei servizi cimiteriali in condizioni di equilibrio economico/finanziario come da programma presentato dal Movimento5Stelle in campagna elettorale"

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