SEFIT chiede a Governo e Parlamento di intervenire per riportare il settore funerario sotto controllo

“La notizia di 168 persone indagate, con 20 arresti domiciliari finora effettuati, nel cagliaritano e nuorese, nell’ambito di una maxi operazione sul mercato dei servizi funebri in Sardegna, non ha che confermato quanto stiamo denunciando da anni.” – questo il commento dell’ing. Fogli della SEFIT. Secondo SEFIT, l’Associazione che rappresenta principalmente le gestioni pubbliche sia funebri che cimiteriali, “è l’ultimo episodio di una sequenza che periodicamente si ripete e che riporta necessariamente in primo piano la necessità di velocizzare l’iter per la disciplina del settore funebre e cimiteriale, sulla base dei contenuti dell’AS1611”.
“E’ da anni che sosteniamo che se si indagasse in ogni struttura sanitaria pubblica o privata italiana, si otterrebbero spesso analoghi risultati a quelli ottenuti in Sardegna.
In Italia vi è un sistema di accaparramento dei funerali che è, in molti casi, truffaldino per natura.” – prosegue Fogli. “Per la SEFIT, che ha scritto al sottosegretario Lotti e ad alcuni senatori maggiormente interessati ai lavori in Commissione sanità (la Presidente De Biasi, la relatrice Maturani, i 2 primi firmatari dell’AS1611 Vaccari e As447 Rizzotti), è fondamentale porre in campo una serie di misure rigorose, prime tra tutte quelle concernenti la notevole elevazione della detrazione per spese funebri e cimiteriali, accompagnate da una profonda riorganizzazione del settore e, infine, da controlli serrati da parte dei gestori delle strutture sanitarie, sulla base delle indicazioni dell’Autorità Anticorruzione.
Per ben altri motivi, connessi per lo più con la storia dei cimiteri italiani, è altrettanto importante rivedere il complesso delle regole cimiteriali e di cremazione, con moderne modalità gestionali che consentano di operare su bacini più ampi, con l’intento di portare economicità ed efficacia gestionale in questi servizi pubblici locali.”
E, ha concluso Fogli, “sta ora a Governo e Parlamento considerare questa una priorità nazionale, investendo in risorse, procedure e professionalità, capaci di riportare il settore funerario sotto controllo. E’ inconcepibile che l’imprenditoria sana debba essere tenuta in scacco da un manipolo di addetti alle camere mortuarie e da gruppi più o meno organizzati di agenzie funebri disoneste.”  

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