La Gran Bretagna predispone piani, che coinvolgono i cimiteri, in caso di pandemia

Il governo Blair si e’ messo alla ricerca di aree da trasformare in fretta e furia in cimiteri nel caso che l’influenza aviaria si trasferisca in modo pandemico dagli uccelli all’uomo: un piano d’emergenza indica che bisogna trovare spazio per procedere in poco tempo ad almeno quattrocentomila sepolture.
Secondo il ‘Times’ i cimiteri sarebbero creati soprattutto in zone verdi a ridosso delle principali citta’.
In linea di massima e’ stata escluso il seppellimento in grandi fosse comuni: il piano d’emergenza prevede la costruzione di ”dignitosi, ben organizzati cimiteri” che a epidemia passata funzioneranno anche da ”monumenti commemorativi alle vittime” . Alle famiglie dovrebbe essere garantita la scelta tra cremazione o interramento della salma mentre alle confessioni religiose e’ gia’ stata chiesta la messa a punto di riti abbreviati per le cerimonie funebri.
Il governo ha gia’ effettuato il mese scorso una simulazione delle complesse misure da prendere nel caso di un’epidemia che uccida centinaia di migliaia di persone. La carenza di luoghi di sepoltura e’ venuta a galla come uno dei problemi piu’ irrisolti e acuti.
Il piano d’emergenza prevede la chiusura delle scuole nelle aree piu’ infette, con coprifuoco totale per i bambini che appaiono la categoria piu’ potenzialmente a rischio di contagio e morte. Non ci sara’ pero’ vacanza per loro: le lezioni continueranno regolarmente via Internet.
Secondo gli scienziati sara’ con ogni probabilita’ necessario ordinare alla gente di non avvicinarsi troppo al prossimo: la versione mutata del micidiale virus H5N1 rischia infatti di propagarsi da uomo a uomo ad una distanza inferiore ai due metri.
Nel tentativo di tenere in attivita’ le aziende il governo Blair ha indicato che in caso di epidemia aviaria dilagante tra gli esseri umani saranno necessariamente promulgate leggi speciali: saranno rilassati i controlli finanziari, le norme saranno ridotte al minimo, gli orari di lavoro saranno adeguati ad un sistema di trasporti pubblici inevitabilmente ridotto.
Il piano di emergenza esclude invece in linea di massima restrizioni al traffico aereo internazionale , blocchi stradali fuori delle citta’ e l’utilizzo delle forze armate per il mantenimento dell’ordine pubblico e per l’assistenza.
Il governo promette che cerchera’ di far fronte ad un’emergenza sanitaria cosi’ colossale lavorando a pieno ritmo 24 ore al giorno e assicura che per ministri e alti funzionari non e’ previsto alcun trattamento di favore per quanto riguarda l’accesso ai farmaci.

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One thought on “La Gran Bretagna predispone piani, che coinvolgono i cimiteri, in caso di pandemia

  1. Prove generali di catastrofe in Gran Bretagna, dove si è appena conclusa la gigantesca esercitazione «Winter willow» voluta dal governo Blair per verificare la rapidità e l’efficacia dei processi decisionali ai vari livelli – locale, regionale e nazionale – di fronte alla possibilità di un’esplosione dell’attesa pandemia influenzale.
    I responsabili dell’operazione – la più grande mai condotta dopo la guerra fredda – hanno dichiarato che la simulazione era un’occasione eccellente per valutare le politiche del governo e le procedure operative del servizio sanitario nazionale in caso di pandemia, al fine di migliorare le risposte istituzionali e sociali alla crisi e di valutare i punti di debolezza per tenerne conto nella preparazione del piano generale antipandemico.
    È dubbio però che gli inglesi siano rassicurati da questa spettacolare dimostrazione di vigilanza e di controllo da parte del governo, mentre cresce l’inquietudine per la vulnerabilità del continente africano e si ingrossano i rumors sulla preoccupante diffusione tra le migliaia di isole dell’Indonesia del virus H5N1, possibile miccia di una pandemia influenzale tra gli uomini.
    Di sicuro, non aiuta a prevenire il panico la luttuosa previsione che la potenziale esplosione epidemica potrebbe provocare addirittura 400 mila morti. Tanto che, stando a quello che scrivono i giornali, tra cui il Times, uno dei primi problemi da risolvere sarebbe quello delle sepolture: questione che i magistrati di sanità delle città mediterranee, nei secoli calamitosi di pesti e pestilenze, affrontavano ricorrendo alle fosse comuni. Che in questa pandemia post-moderna sono state escluse.
    La ricerca dello spazio da adibire a cimiteri è già in corso e sta privilegiando amene zone verdi a ridosso delle principali città. Il piano d’emergenza non trascura alcun dettaglio e prevede la costruzione di «dignitosi e ben organizzati cimiteri» con una duplice funzione: quella di diventare «monumenti commemorativi alle vittime», una volta spenta la mortale vampata pandemica.
    Ma non solo. Il previdente governo Blair, che ha ingaggiato una guerra senza quartiere agli stili di vita dannosi per la salute, non trascura gli «stili della morte» – per così dire – e assicura ai sopravvissuti le scelte tra cremazione o sepoltura tradizionale, mentre alle confessioni religiose è stato chiesto di elaborare riti più veloci per le cerimonie funebri. fonte: lastampa.it

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