inumazione massiva di arti amputati

Cara Redazione

Visottopongo stavolta una questione inerente la inumazione di parti anatomiche riconoscibili.

Premetto che recentemente l’Amministrazione Comunale della mia città ha deliberato l’adeguamento delle tariffe per le operazioni cimiteriali compreso, quindi, anche l’interro delle parti anatomiche riconoscibili, il cui costo è aumentato di un buon 60% rispetto al precedente “listino”.

Ora la locale A.U.S.L. deve inviare per la inumazione quattro arti, ma non intende sopportarne l’onere relativo che complessivamente ammonta ad €. 680,00 (€. 170,00 x 4) e chiede, invece, di poterli interrare, confezionandoli a norma di legge, dentro un’unica fossa, abbattendo così i costi per la realizzazione delle buche (da quattro ad una): in soldoni risparmierebbe €. 420,00.

In un vecchio articolo da Voi pubblicato ho letto: “le parti anatomiche riconoscibili non sono rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo, tuttavia, quando si registri il disinteresse degli aventi diritto a disporne come se in qualche modo esse fossero un de cuius, ancorchè parziale, vanno, pur sempre, eliminate in cimitero, secondo le varie metodologie di destinazione. Quando ricorrano tali presupposti possono anche essere sotterrate più parti anatomiche, confezionate entro contenitori facilmente biodegradabili, nella stessa fossa”.

La richiesta dell’A.U.S.L. come ci è stata formulata è, quindi, meritevole di accoglimento?

Risposta:

La richiesta dell’ASL è accoglibile.

Le parti anatomiche riconoscibili (quando non richieste per una sepoltura privata) vanno confezionate anche in un unico contenitore, sino a raggiungere, indicativamente la massa di un corpo umano.

E’ sbagliato racchiuderle in sacchi di plastica essendo stata abrogata la precedente normativa contenuta al punto 5 2.2 della deliberazione cominitato interministerilae 27/07/1984.

Nel silenzio del DPR n.254/2003 altrettanto sconsigliato è l’impiego della formalina per la sua intrinseca pericolosità e per il rallentamento che provoca nei normali processi di dissolvimento della materia organica.

Un buon metodo sarebbe una preventiva refrigerazione delle stesse, così da tutelarsi da eventuali percolazioni di liquidi organici.

Meglio foderare il contenitore con un dispositivo platistico ad effetto barriera di con ai D.M 7 febberaio 2007 e D.M 28 Giugno 2007.

E’sufficiente anche una bara di cartone, di compensato o cellulosa, capaci di sorreggere il peso della massa per il trasporto e la successiva movimentazione in cimitero.

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Carlo Ballotta

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