In Lombardia le strutture sanitarie non sanno come affrontare la sepoltura dei prodotti abortivi


Riportiamo un artciolo di Repubblica, non senza qualche perplessità.
Difatti la norma regionale era chiara.
Comunque si veda in proposito anche la Circolare SEFIT Federutility n. 916 del 12.02.2007REGOLAMENTO REGIONALE LOMBARDIA N. 1/2007

Feti in lista d´attesa per la sepoltura. Succede e Milano e in tutti gli ospedali della Lombardia. Dopo che il Pirellone ha varato la modifica al regolamento di polizia cimiteriale, negli ospedali non sono ancora arrivate istruzioni precise. E così i feti, in attesa che le strutture stabiliscano le procedure da seguire, stanno in piccole scatole, nelle celle frigorifere delle sale di anatomia patologica degli ospedali. Tutto questo mentre Stefano Pillitteri, l´assessore ai Servizi cimiteriali del comunale di Milano, pensa di realizzare a Lambrate un nuovo “giardino dei ricordi”, dove disperdere le ceneri dei feti. Il regolamento regionale, che ha scatenato le proteste delle donne, è stato approvato il 30 gennaio scorso ed è diventato operativo dal 9 febbraio. E da quella data i feti restano “parcheggiati”: «Prima del nuovo regolamento, i feti sotto le 20 settimane si smaltivano insieme ai rifiuti ospedalieri – spiega Basilio Tiso, il direttore sanitario della Mangiagalli – poi la Regione ha approvato la modifica che consente alle famiglie che lo desiderano di provvedere alla sepoltura del loro feto. Tutti gli altri restano affidati agli ospedali. Peccato che, finora, nessuno ci abbia detto esattamente che cosa dobbiamo farne, visto che i “prodotti del concepimento” sono equiparati a “parti anatomiche” come mani e piedi amputati, e vanno sepolti. Ma con quali regole e con quali criteri?». Basilio Tiso non è il solo a sollevare la questione dei feti. Anche Danilo Gariboldi, il direttore sanitario del San Paolo, denuncia che gli ospedali sono in difficoltà: «Non c´è chiarezza su questa materia, vogliamo istruzioni precise». Dello stesso parere Oscar Di Marino, responsabile della direzione sanitaria del Fatebenefratelli e della clinica Macedonio Melloni. «Si è fatto il regolamento, ma la parte applicativa manca».Ma in Lombardia quanti sono i feti che dovranno essere seppelliti in un anno? I dati del 2006, parlano di 25mila “prodotti del concepimento” in tutta la Regione, di cui 7mila nella sola Milano. «Alle Regione chiediamo tre cose – spiega Basilio Tiso – : come dobbiamo trattare i feti? Vanno messi in piccole cassette separate o in contenitori comuni? Chi paga le spese per il loro trasporto e la loro sepoltura? E ancora: i feti vanno sepolti o cremati, e le loro ceneri disperse?». Tutti quesiti che sono emersi dopo che, all´inizio di questa settimana, l´assessorato ai Servizi cimiteriali ha convocato i direttori sanitari per discutere le tariffe per la sepoltura. O meglio per la cremazione collettiva dei feti. «Gli ospedali – spiega Tiso – dovrebbero pagare per il singolo feto 18 euro all´Asl, per tutti permessi del caso, più altri 35 euro per il servizio reso dal Comune, che deve passare negli ospedali prelevare le cassettine e provvedere a tutto il resto». E proprio durante queste trattative è emersa la proposta dell´assessore Stefano Pillitteri di realizzare, al cimitero di Lambrate, un giardino ad hoc in cui disperdere le ceneri dei feti. «Anche noi, come Comune, vogliamo delucidazioni da parte della regione», spiega l´assessore, che giustifica la proposta di un nuovo “giardino dei ricordi” da dedicare ai feti «perché il primo è già troppo affollato e si creerebbero code di dolenti che vanno a ricordare i loro morti».

Articolo tratto da repubblica.it cronaca Milano

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