Formia: project financing cimiteriale

Veniamo a conoscenza e pubblichiamo il seguente comunicato del Circolo della Rifondazione Comunista “Enzo Simeone” di Formia.

“Avevamo lanciato qualche giorno fa l’allarme circa la possibile privatizzazione del cimitero di Formia, qualcuno ci ha accusato di essere degli allarmisti, altri avevano risposto al nostro allarme con il silenzio. Ora possiamo confermare, carte alla mano, che la privatizzazione del cimitero di Formia non è una nostra invenzione ma la realtà. Basta infatti leggere il programma triennale delle opere pubbliche 2016/2018 che l’amministrazione comunale ha adottato con delibera n.258 del 14 Ottobre 2015 per averne conferma. La prima tabella che ha colpito la nostra attenzione è quella riassuntiva, nella quale a fronte di un totale di 74 milioni per opere pubbliche (per il triennio 2016/2018), ve ne sono circa 14milioni che verranno da privati, il resto invece arriveranno da fondi pubblici (2milioni tramite la contrazione di mutui). Sfogliando l’elenco completo delle opere pubbliche ne troviamo alcune francamente discutibili, ma di queste ce ne occuperemo in un un secondo momento, ora siamo alla ricerca di altro. La nostra attenzione è infatti incentrata sull’individuazione delle opere pubbliche che verranno realizzate con l’apporto di capitali privati. Dopo qualche attimo di smarrimento le abbiamo trovate: la prima opera pubblica riguarda i lavori di ampliamento del cimitero comunale di Castagneto (valore oltre 10milioni di euro) e la seconda riguarda la realizzazione dell’impianto per la cremazione in adiacenza al cimitero di Castegnato (valore oltre 3milioni di euro). Tutte e due le opere verranno realizzate in regime di “project financing” (in italiano “la finanza di progetto”). La “finanza di progetto”, meglio nota come “project financing”, funziona più o meno così: l’ente pubblico decide di aver bisogno di un’opera, un privato la costruisce in cambio della concessione di utilizzo (o di un canone d’affitto) per un numero di anni sufficienti a ripagare la spesa e guadagnarci. Per un ente locale è infatti oggi quasi impossibile costruire opere pubbliche chiedendo un mutuo, poiché sforerebbe i parametri sia per quanto riguarda sia il deficit che il debito. E qui che allora tira fuori il coniglio dal cilindro e cioè ricorre alla finanza di progetto: il privato chiede il mutuo alle banche e costruisce l’opera in sostituzione dell’ente comunale. Il sindaco quindi firma un contratto d’affitto, almeno ventennale, con annesso servizio di pulizia, manutenzione, lampade votive e chi più ne ha più ne metta, così da giustificare l’affidamento. E’ un vero è proprio boom quello che vede i comuni affidare ai privati la realizzazione e la gestione dei servizi cimiteriali, dei progetti di ampliamento e la ristrutturazione dei cimiteri stessi, tanto poi a pagare l’affitto saranno i cittadini, con l’aumento esponenziale delle tariffe. Le nostre non sono chiacchiere o inutili allarmismi. E’ quello che successo a Frascati, dove il costo di un loculo è in media pari a 2500 euro a fronte del migliaio di euro (di per sé già scandaloso) che si paga a Formia. Lo stesso è successo a Latina. Nel nostro capoluogo di provincia il costo della tumulazione è salito anche fino del 2.000% in più del costo iniziale( avete letto bene: 20 volte). Il motivo è ovvio: bisogna garantire che il privato porti a casa il suo guadagno, perché altrimenti è capace di portarti in tribunale e farti pagare quello e quell’altro. Domandiamo ai nostri cittadini: vogliamo aspettare che la bomba degli aumenti delle sepolture esploda anche a Formia oppure vogliamo fermare i nostri amministratori prima che succeda l’irreparabile?”

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