E’ polemica a Savona per il forte aumento delle tariffe cimiteriali

Il Comune di Savona cerca di arginare la situazione di bilancio intervenendo massicciamente sul sistema tariffario di cremazioni e servizi cimiteriali, scatenando la forte reazione delle opposizioni.
Nel giro di due mesi la GM ha aumentato le tariffe di cremazioni e servizi cimiteriali.
Le tumulazioni provvisorie sono passate da 88 a 200 euro per ogni anno di occupazione in colombari del Comune in attesa di tumulazione definitiva della salma, da 37 a 100 euro per la posa di ornamenti funebri.
L’apertura o chiusura di tombe e colombari sale da 151 a 250 euro o ancora l’esumazione ordinaria delle salme passa da 166 a 200 euro.
La dispersione delle ceneri in area cimiteriale dedicata è passata da 58 euro a 200 euro. Mentre conservare le ceneri nel cinerario del Comune costerà da 27 euro a 150 euro. E ancora l’affidamento delle ceneri ai familiari che prima costava 32 euro sale a 150 euro.
E, parallelamente il Consiglio comunale ha deliberato di ridurre la durata delle concessioni cimiteriali per colombari, loculi e cellette ossari, ma con le tariffe aumentate un mese prima dalla giunta.
Gli aumenti, a durata più bassa, sono dell’ordine di circa 100 euro per loculi e ossarietti.
E la protesta monta, visto che se prima si pagavano 4 mila 400 euro per un loculo in prima fila e per 50 anni, oggi se ne pagano 4 mila 500 e con la durata della concessione abbassata a 30 anni.
Aumentate anche le esumazioni e le raccolte dei resti di salme tumulate ma, sottolinea il Comune, nei 500 euro (prima erano 366) è compresa la fornitura della cassetta.

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