Articolo su L’opinione sulla segnalazione 23/5/2007 dell’Antitrust in materia funeraria

Di seguito si pubblica un articolo sulla recente segnalazione dell’Antitrust in materia funeraria. L’articolo è a firma di Giorgio Neri e pubblicato su www.opinione.it del 15/6/2007

Il trust del caro estinto Catricalà bacchetta il governo
L’ Authority per la concorrenza chiede al Parlamento di approvare il ddl che disciplina il settore funerario

di Giorgio De Neri

“Appare evidente ed ampiamente condiviso dai giudici amministrativi che la presenza di una società di onoranze funebri all’interno di strutture ospedaliere è suscettibile di determinare una situazione di vantaggio competitivo a favore dell’impresa aggiudicataria, consentendole un accesso privilegiato alla clientela, ossia ai parenti dei defunti”. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato sfida il tabù dell’involontario quanto macabro umorismo per richiamare tutti gli operatori del settore pompe funebri ed affini nella segnalazione inviata alla Camera dei deputati lo scorso 23 maggio per denunciare attività distorsive della concorrenza e del libero mercato in regioni come Liguria, Campania ed Emilia Romagna relativamente all’affidamento dei servizi di gestione delle camere mortuarie ed obitoriali nonché dei servizi cimiteriali, ad imprese di onoranze funebri.

Sotto accusa quegli ospedali in cui è invalso l’uso di aprire dei veri e propri sportelli funebri, magari vicino alla morgue. Scrive l’Autorità che “in tale contesto la possibilità di un operatore funebre di avere un accesso privilegiato e preferenziale alla clientela si traduce facilmente in una espansione della sua quota di mercato, non necessariamente riconducibile alla superiorità della combinazione qualità/prezzo dei servizi offerti”. L’Autorità di Catricalà pertanto invita il Parlamento ad accelerare i tempi per l’approvazione del disegno di legge 504, “Disciplina delle attività nel settore funerario”, che giace dal 20 giugno 2006 alla 12esima commissione permanente della Camera Igiene e Sanità, il cui articolo 4 stabilisce un’incompatibilità di fondo tra lo svolgimento della gestione di camere mortuarie o obitoriali all’interno degli ospedali e l’attività di onoranze funebri.

Insomma niente più pacchetti tutto compreso in cui si offre la ricomposizione del cadavere in obitorio e il successivo servizio di funerale. Una ulteriore problematica, sempre secondo l’autorità garante, nascerebbe “laddove le società comunali, attraverso le quali le amministrazioni hanno esercitato in regime di esclusiva le attività funebri, hanno successivamente esteso la loro attività nel mercato contiguo delle onoranze funebri”. E questo è un problema che interessa soprattutto la Campania con evidenti infiltrazioni della camorra. Che come negli western spaghetti impersonati nei cartoon di Jacovitti potrebbe presto tentare di entrare aggressivamente nel mercato del settore avvalendosi della joint-venture con i clan che di morti ammazzati ne fanno 300 l’anno. “Voi li impiombate, io li sotterro”.

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