A Napoli il PDCI chiede di sospendere l'ordinanza di allungamento dei tempi di ordinaria esumazione.

Veniamo a conoscenza e riportiamo il seguente comunicato stampa del PDCI napoletano, che nel prendere atto della mancata disponibilità di posti nei cimiteri, chiede di dilazionare i tempi del ritorno alla legalità (il DPR 285/90 fissa in 5 anni il minimo di tempo per la esumazione ordinaria):

“Le difficoltà attuali per le inumazioni, nei cimiteri cittadini, sono evidentissime, ma le maggiori e più crescenti complessità si rileveranno nei prossimi mesi, proprio per la penuria di fosse.
I Comunisti Italiani, in virtù dell’emergenza chiedono con decorrenza immediata di sospendere l’ordinanza emanata dal Sindaco che a partire dall’1-01 2008 fissa in 60 mesi i tempi per l’esumazione.
Inoltre il Gruppo Comunale dei Comunisti Italiani, in attesa della reale programmazione, a partire dalla concretizzazione del Prg cimiteriale, realizzato dall’ex ass.Caputi e dalla concretizzazione dell’impianto di cremazione (non siamo a conoscenza dei tempi di costruzione), prospettiamo al Sindaco e al Vicesindaco che:
dal 1-01-2008 al 31-12-2009- 24 mesi di inumazione
dal 1-01-2010 al 31-12-2010 -36 mesi di inumazione
dal 1-01-2011 al 31-12-2011-48 mesi di inumazione
dal 1-01-2012 al31-12-2012-60 mesi di inumazione
E’ su queste questioni che i Comunisti italiani vogliono confrontarsi, dando il loro contributo, rimaniamo comunque confusi rispetto ai ritardi e alle tantissime criticità presenti nei cimiteri cittadini. Troppi anni sono purtroppo trascorsi e non abbiamo intravisto la volontà e le capacità da parte delle amministrazioni alternatesi di voler minimamente aggredire e definire le questioni”.

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3 thoughts on “A Napoli il PDCI chiede di sospendere l'ordinanza di allungamento dei tempi di ordinaria esumazione.

  1. X Accattati,

    Ex art. 82 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285, recante l’approvazione del regolamento nazionale di polizia mortuaria, Il turno di rotazione in campo di terra è ordinariamente fissato in 10 anni estensibili, in caso di insufficiente capacità mineralizzante del terreno o, altrimenti comprimibili (se il terreno lavora bene) sino ad un minimo di anni 5 (non ulteriormente riducibile), al suo termine il gestore del cimitero deve liberare la quadra d’inumazione interessata dalla scadenza così da lasciare spazio a nuove sepolture, ciclica, infatti, è l’attività cimiteriale.

    Le esumazioni ordinarie, così come le estumulazioni, sono regolate nel dettaglio da ordinanza sindacale.

    Oggi dopo il DPCM 26 maggio 2000 il potere di abbreviare il turno di rotazione in campo di terra, prima ministeriale, è stato devoluto alla Regioni e se queste a loro volta, con sub delega lo hanno trasferito ai Comuni ex art. 3 comma 5 D.Lgs n. 267/2000, la competenza risulta esser comunale.

    Se l’eventuale violazione è stata commessa nell’ambito di applicazione del D.P.R. n. 285/1990 (laddove questo viga ancora interamente) la sanzione amministrativa pecuniaria da elevare, secondo modalità è procedure della Legge n. 689/1981 implementata, poi, dal D.P.R. 29 luglio 1982, n. 571, sarà quella di cui al suo art. 107 che rinvia all’art. 358 Testo Unico Leggi Sanitarie, il cui importo è stato novellato dall’art. 16 del D.Lgs. 22 maggio 1999, n.196. Se, invece, la trasgressione riguarda il regolamento comunale di polizia mortuaria il sistema di diritto punitivo sarà quello di cui all’art. 7-bis D.Lgs n. 267/2000.

    Attenzione vi sono zone d’Italia (Regione Campania in primis) dove le esumazioni sono disciplinate in regime d’emergenza (per la cronica carenza di posti salma, soprattutto nelle aree più densamente popolate) in deroga all’art. 82 D.P.R. n. 285/1990 attraverso ordinanza contingibile ed urgente ai sensi dell’art. 54 comma 4 D.Lgs n. 267/2000, esclusivamente adottata dal Sindaco quale massima autorità sanitaria locale ed ufficiale di governo.

    Contravvenire all’ordinanza sindacale contingibile ed urgente (art. 54 comma 7 D.Lgs n. 267/2000) comporta anche sanzione PENALE ai termini dell’art. 650 Cod. Penale.

  2. Riportiamo dal Il Mattino di Napoli del 31 agosto 2009:

    Si aggrava la crisi dei cimiteri a Napoli, dove diventa sempre più difficile reperire fosse per l’inumazione delle salme. Alla carenza di spazi si aggiunge il degrado di molte tombe nei settori «Nuovissimo» e «Monumentale» del cimitero di Poggioreale, segnalato più volte da cittadini ed associazioni.
    Una delibera del Comune di Napoli ha allungato da 20 mesi a cinque anni il tempo minimo di sepoltura prima del trasferimento delle salme nei loculi, ma la misura si è rivelata insufficiente.

    La crisi di spazi è esplosa qualche giorno, quando una salma è stata respinta per mancanza di spazio dai custodi del cimitero di Soccavo, alla periferia occidentale della città. I familiari del defunto hanno dovuto trasferire a Salerno la salma per farla cremare. Anche i cimiteri di Pianura e di Poggioreale sono vicini alla saturazione. Sarebbero ormai poche unità i loculi disponibili a Pianura, ed una quarantina a Poggioreale.

    E la polemica divampa anche a livello politico. L’ ex assessore ai cimiteri Paride Caputi (Pdci) ha accusato la giunta Iervolino di non aver realizzato il piano di ampliamento degli spazi cimiteriali già predisposto. Sulla crisi si allunga anche l’ ombra della criminalità.

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