Trucchi per una perfetta show room

L’unica vera motivazione che possa spingere un’impresa funebre ad investire nell’arredamento e' l’immagine, ossia la percezione positiva con cui il cliente vede e giudica la ditta.

Nelle onoranze funebri un’elegante solennita' e' un valore, il sentimento del bello ed il culto dell’estetica, anche per il caro estinto, sono un dovere morale, un principio di civilta'.

Le soluzioni proposte dal piu' moderno design mirano a diminuire i pezzi esposti, per valorizzare, con un sapiente giuoco chiaroscurale di simmetrie e contrasti, i cofani della collezione.

Il cliente, entrando, vede si' meno modelli, ma, cosi', evita di confondersi nella decisione, la prima scelta e' sempre emotiva e viscerale, fatta “con lo stomaco” piu' che con la ragione e, quasi sempre, risulta svincolata dall’aspetto monetario.

La bellezza di un cofano e' esaltata da una disposizione mista dei pezzi nello spazio.

Vi proponiamo qui di seguito alcuni consigli e suggestioni raccolti da un nostro inviato nei padiglioni di Th. Expo’ 2003.

Alcune casse potrebbero esser sistemate in posizione eretta, altre, invece, collocate orizzontalmente.

Completerebbero, poi, quest’ipotetica scenografia diversi cofani leggermente inclinati rispetto al loro punto d’appoggio, mentre una soluzione molto raffinata sarebbe presentare alcune casse sovrapposte in modo delicato, cosi' da intersecare idealmente le loro linee.

In ultima analisi non bisogna mai dimenticare questa regola: occorre sempre anche una differenziazione basata sull’uso dei materiali.

Persino i pannelli che reggono le casse debbono variare tra loro, nella tipologia costruttiva: legno e vetro sono le essenze piu' richieste, anche le pedane debbono essere luminose.

Bisogna creare un ambiente di grande impatto scenico, in cui ogni elemento sia parte integrante di un’unica organizzazione delle masse.

Ad esempio, la luce riflessa dai bordi di un supporto trasparente, su cui e' appoggiato un cofano, pone la cassa in una cornice particolare che attira lo sguardo.

La vendita di una cassa e' contraddistinta da una decisione irrazionale ed emotiva, non e' un acquisto preventivabile e ragionato.

In poco tempo, ed in una situazione di forte squilibrio emotivo a carico dell’acquirente, l’impresario deve concludere l’affare, ottimizzando ogni aspetto della trattativa.

I guru della comunicazione commerciale, soprattutto legata al momento visivo, predicano una dottrina quasi infallibile agli occhi del consumatore: pochi pezzi scelti e presentati sotto la giusta luce.

La politica di una buona immagine aumenta la qualita' del servizio, non certo la quantita' dei funerali, occorre, quindi, grande attenzione per l’aspetto economico, siccome negli arredi bisogna evitare soluzioni troppo esose.

Un arredamento di legno massiccio e pregiato sarebbe inutilmente dispendioso, il legno di mensole e supporti entrerebbe in conflitto con l’essenza lignea dei cofani, e come indesiderato risultato si svilirebbe l’aspetto teatrale della show room.

E’ la posizione che, alle volte, attribuisce il valore ad un articolo, perche' tra due casse disordinatamente accatastate una deve costare piu' dell’altra?

Il cliente non e' un esperto di arte funeraria, ragiona in modo molto piu' semplice; per lui la cassa, sostanzialmente, e' solo un contenitore mortuario imposto dalla legge.

Due cofani ben definiti nello spazio, pero', con due contraddistinte collocazioni comunicano un ben preciso messaggio, il cliente per accettare la differenza di prezzo deve comprenderla, deve sapere perche' la cassa x costi piu' di quella y ed esserne convinto.

Non c’e' un codice preciso per i colori, anche diverse gradazioni cromatiche servono per attribuire importanza ai pezzi esposti ed a guidare lo sguardo del cliente verso certe zone del locale espositivo.

Il miglior arredamento e' invisibile, ma persegue silenziosamente il suo scopo precipuo, la gente non deve accorgersi di mensole o scaffali, ma deve posare lo sguardo sugli oggetti esposti: i cofani.

I colori servono solo a richiamare l’attenzione su un particolare articolo.

Una mostra gradevole, ben sistemata ed ordinata, che magari lo stesso impresario spolvera, cura e vive in prima persona lo aiuta tantissimo ad affrontare bene il proprio lavoro di relazione con il pubblico; in fondo le cose belle piacciono a tutti, da sempre, perche', allora, l’imprenditoria funeraria dovrebbe esser insensibile a questo criterio universale?

Written by:

Carlo Ballotta

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