Sette arresti nel salernitano. Camorra aveva messo le mani nel settore funebre locale

La polizia di Salerno alle prime ore della mattinata del 25 settembre 2014 ha arrestato 7 persone per i reati di associazione per delinquere di stampo camorristico, estorsione e usura.
Si tratta di un gruppo criminale che agiva a danno di imprese e attività commerciali, operanti anche nel settore dei servizi funebri della provincia di Salerno, in particolare nella Piana del Sele e nell’Agro Nocerino.
Il capo dell’associazione è stato individuato in Giovanni Marandino, pregiudicato, esponente di spicco dell’organizzazione camorristica denominata ’Nuova Camorra Organizzatà che già dagli anni ’70 faceva capo al noto Raffaele Cutolo del quale gestì anche la latitanza.
L’ultimo arresto di Marandino risale al 2006 a Firenze, quando fu accusato di associazione mafiosa, usura ed estorsione.
In quella circostanza, gestiva un clan nell’isola d’Elba.
Le ipotesi di reato formulate nei riguardi di Marandino e degli altri sei sono associazione mafiosa, usura ed estorsione.
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Salerno sono cominciate nel dicembre 2013 a partire da alcune estorsioni ai danni di imprenditori che per lavorare nella zona tra Eboli e Battipaglia, in provincia di Salerno, hanno subito ricatti e minacce.
Da intercettazioni telefoniche e ambientali, e pedinamenti, gli agenti sono riusciti ad arrestare Ciro Casella, sorpreso a Capaccio ( Salerno) con un’arma con matricola abrasa prima che si recasse assieme ad altri indagati a minacciare un imprenditore.
Successivamente nella sua auto, a Salerno, è stato trovato un ordigno a base di tritolo. Sono state eseguite anche numerose perquisizioni.

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