Non solo in Sardegna l’accabadora, femmina che comminava l’eutanasia

I carabinieri della compagnia di Paternò (CT), su delega dei magistrati della Dda etnea, hanno acquisito le cartelle cliniche di 55 morti sospette nell’ospedale “Maria SS. Addolorata”.
Dalla Procura di Catania trapela che “l’inchiesta è seria” e deriva da dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Le dichiarazioni “saranno sottoposte alle verifiche che il caso richiede”. L’indagine prende le mosse da un intervista diffusa dalla nota trasmissione televisiva Le iene, dove un collaboratore di giustizia ha raccontato che nel tragitto ospedale – casa persone che erano vicine a morire e quindi richieste a casa per curare gli ultimi istanti di vita nelle serenità familiare, sarebbero state uccise con iniezioni di arai sin vena dai barellerei all’interno delle ambulanze. I barellieri avrebbero ottenuto un guadagno di 300 euro a paziente terminale ucciso se avessero proposto i funerali a una specifica agenzia funebre, in odor di mafia. Il pentito sostiene che “erano i boss a mettere gli uomini sull’ambulanza” e che i “soldi andavano all’organizzazione”.
Per chi volesse saperne di più sull’accabadora si veda al link di wikipedia

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