Marmisti friulani lamentano disparità di trattamento rispetto alle imprese funebri

La Commemorazione dei Defunti è una vetrina anche per chi deve parlare del settore funerario e ha una finestra di pochi giorni l’anno in cui l’attenzione dei media è alta.
Succede quindi che l’associazione friulana dei marmisti, per bocca del suo Presidente Francescut, lancia l’allarme dato da una concorrenza sleale da parte di alcune imprese funebri che operano anche nel settore marmi.
«Si tratta – spiega Francescut – della concorrenza sleale di quelle pompe funebri che, senza la corretta iscrizione alla Camera di Commercio, continuano la lavorazione dei materiali lapidei a 360°, non avendo a carico tutti gli oneri assicurativi, di gestione della produttività e i termini di sicurezza sul lavoro e di gestione dell’ambiente».

Una situazione, prosegue il presidente Francescut che «in Friuli Venezia Giulia abbiamo cercato di affrontare a maggio, in occasione della modifica di una legge al riguardo, ma il Consiglio regionale non ha ritenuto di correggere uno stato di cose palesemente scorretto».

Una concorrenza che non ha regole uguale per tutti è legata anche all’imposizione dell’Iva. «Non si capisce – prosegue il presidente – perché, sullo stesso prodotto, a una categoria sia permessa l’esenzione Iva e a un’altra no».
Su questi punti sono è in corso anche un pressing ci Confartigianato nazionale per ottenere una norma chiarificatrice a livello parlamentare,

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