Jorio Ronca (Asnaf): primi commenti sul Disegno di Legge di riforma del settore funerario.

Carlo Ballotta intervista Jorio Ronca, Presidente ASNAF&AS:
CB – Prima il monopolio comunale sui trasporti funebri, e le licenze di commercio contingentate poi la liberalizzazione “selvaggia” degli uni e delle altre, quindi il vortice delle leggi regionali, spesso velleitarie e confuse. E adesso? Quali novità veramente di rilievo per il settore funebre se il DDL Vaccari divenisse Legge dello Stato? Sia sincero: Chi ci perde e chi, invece, ci guadagna?

JR – Innanzi tutto speriamo che il testo passi con questa formulazione e non sia solo un’ipotesi di scuola, io credo che non ci siano vincitori o vinti: si tratta solo di avere un legge con cui finalmente apportare quelle migliorie che il settore richiede e, davvero desiderate da molti. Le piccolo agenzie e, dico “agenzie” perché finalmente si è arrivati alla distinzione funzionale tra le aziende strutturate e quelle realtà che dispongono solo di un telefono, una scrivania e difficilmente una esposizione di materiale da fare visionare ai dolenti, per non parlare poi dei mezzi e dei locali il più delle volte inesistenti, non rischiano nulla. Questi soggetti che, comunque sia, dispongono del loro mercato, sono comunque conosciuti e presenti sul territorio, pertanto difficilmente potranno essere sradicati; è proprio su queste basi che è stata impostata la nuova soluzione di diventare agenti della impresa strutturata. Questi operatori potranno, in base alle nostre proiezioni, avere una soddisfazione economica maggiore di quella attuale, in quanto proprio come agenti a provvigione, (che andrà concordata con l’impresa madre), saranno più stimolati nel proporre prodotti e servizi con un più alto valore aggiunto. Con questo sistema si spera di arrivare anche a vendere di nuovo prodotti di fascia media anziché materiale di bassa qualità che giunge da chissà dove, con notevoli problemi per i marchi italiani. Dovrebbe terminare lo scannamento concorrenziale selvaggio, come succede adesso; con prezzi assolutamente improponibili al solo fine di accaparrarsi il servizio o abbassando il preventivo del collega proprio per “scippargli” il funerale. Tutto questo poi a discapito dei Centri servizio che per non perdere lavoro o Cliente sono costretti da questi al gioco del ribasso con il pericolo, poi, di non incassare neanche le fatture perché il piccolo utile ( se, all’agenzia resta) viene utilizzato per scopi diversi o per comperarsi SUV o Mercedes. Certo che poi chi vede pensa “ ma quanto si guadagna a fare i funerali” Pertanto, mi sembra chiaro chi ci guadagni con questa nuova proposta. Certo va capita e messa in atto, così tutti ci guadagnerebbero e si tornerebbe a moralizzare il settore.

In conferenza stampa, uno dei relatori (L’Ing. Daniele Fogli) ha parlato di sostenibilità della riforma per il mercato e nel mercato. Ma così come si è strutturato (o deformato?), in base alla Sua esperienza diretta il mondo delle pompe funebri è veramente divenuto così anarcoide ed ingovernabile? Siamo davvero in troppi a lavorare per il caro estinto? E chi decide chi dovrà cambiar mestiere? Il mercato o il legislatore?

L’esposizione dell’Ing. Fogli è sta ineccepibile un professionista di tale livello non avrebbe potuto illustrala diversamente. Sono concorde con lui nell’ammettere la deregulation del mercato, nei miei 40 anni di settore non si è mai visto uno scempio tale: siamo arrivati in fondo al barile e, lo stiamo raschiando, tutti fanno… di tutto addirittura di più. Chi opera in commistione con altri, chi si arrangia con personaggi del Bar, chi con gli infermieri,chi vende sottocosto tanto non paga più nessuno e pertanto ciò che raggranella è tutto utile netto; poi, proprio per il conto del POLLO è vero che ci sono circa 600.000 decessi come è vero che ci sono 6300 operatori e, dividendo, per media aritmetica, si ottengono meno di 100 servizi a testa ma, c’è anche da dire questo: ci sono imprese che realmente effettuano 300-500-1000 servizi ed oltre in un anno di esercizio, pertanto ci saranno degli operatori che nell’arco dell’anno svolgeranno, al massimo, 20-30 funerali. Ma come possono resistere? E , siccome i costi per costoro sono bassi perché non hanno nulla da ammortizzare spunteranno prezzi da fame per poter arrivare ad aggiungere qualche altro servizio alla loro media di 20 annui!! Ritengo, in primis, che nessuno dovrà cambiare mestiere,e nessuno potrà deciderlo per altri, mentre, in seconda istanza, tenendo conto di quanto sopra esposto, tutti lavoreranno e si lavorerà molto meglio. Solo che bisogna crederci ed impegnarsi perché questo avvenga.

Quali ricadute sull’occupazione se il DDL Vaccari entrasse a regime? Con la paventata chiusura di molte piccole aziende non ci sarebbe un tracollo anche per i lavoratori?

Attenzione, da nessuna parte del DDL c’è scritto che bisogna chiudere le aziende anche se qualche Federazione di questa scusa ha fatto il proprio vessillo, creando scompiglio economico. Innanzi tutto, le piccole agenzie non hanno dipendenti e pertanto nessuno perderà il posto di lavoro visto che la loro forza lavoro è personale di famiglia o prestatori a nero con secondo lavoro, ma nessuno vieta alle agenzie o piccole imprese di strutturarsi come altre e diventare impresa magari facendo debiti per gli acquisti come è stato fatto a suo tempo da chi ha costruito l’impresa funebre, quella vera! In questo caso si creerebbero ancora possibilità di nuove assunzione, per soddisfare avere i requisiti richiesti, e non certo TRACOLLI occupazionali.

Molti impresari sono sinceramente allarmati: saranno costretti a chiudere o a perdere la loro tanto cara autonomia aziendale, magari anche di lunga tradizione? Il DDL Vaccari non sarà, per caso, una sorta di “legge ghigliottina” per far fuori buona parte della concorrenza?

In quanto alla lunga tradizione se veramente ci fosse, sarebbero tutti già strutturati in maniera tale da non temere di perdere la loro autonomia, proprio perché ampiamente consolidati. Sul concetto di “legge ghigliottina” non sono d’accordo in quanto mettendo in atto i procedimenti sopra ampiamente illustrati nessun’impresa o soprattutto agenzia cesserà la propria attività siccome, comunque, il contatto con i dolenti è sempre del titolare dell’agenzia piccola, sarà, infatti, questi ad avere il rapporto continuo con il cliente, il pagamento anche se verrà effettuato in nome e per conto dell’impresa madre avverrà tramite l’agente che provvederà ad inoltrarlo come avviene esattamente nell’agenzia di viaggi, questa illustra il programma, stabilisce il costo, acquista il pacchetto da provider ( nel ns. caso dall’Impresa madre) e lo fornisce al Cliente che paga la prestazione e, credetemi è meglio che avvenga questo, così siamo sicuri di incassare!!

Vi accusano di aver sfornato, con un originale “santa alleanza” tra pubblico e privato, l’ennesima legge ad personam, ritagliata su misura per le grandi imprese che dispongono di ingenti capitali. Qualcuno parla addirittura di velati intenti monopolistici. Lei come risponde? Si sente già un possibile monopolista?

Ma quale Santa alleanza, coinvolgere la rappresentanza dei “ Pubblici” era necessario altrimenti non si sarebbe arrivati a nulla. Sono cambiati i tempi, siamo in Europa a torto o a ragione,bisogna collaborare e cercare intenti comuni visto che i problemi sono da ambo le parti, e non sono pochi. Non è una proposta ritagliata solo per chi dispone di capitali ingenti, tutti possono seguitare ad operare magari con metodologie diverse che comunque non stravolgono assolutamente il mercato anzi lo migliorano dal punto di vista della qualità e come remunerazione. Intenti monopolistici ?ma scherziamo, oggi tutti fanno una grande fatica specialmente le grandi imprese, i centri servizio, oggi i costi sono stratosferici, gli utili bassissimi ed il costo della mano d’opera in regola, nella sua interezza supera il 70% del fatturato. Dobbiamo studiare come stare in piedi e non diventare monopolisti!!

Secondo alcuni la disciplina dell’attività funeraria realizzata su base regionale sarebbe più vicina e prossima alle esigenze del territorio e della popolazione e c’è chi si è speso in questa direzione con un’azione lobbistica presso i vari Consigli Regionali. Qui, invece, avremmo una Legge quadro di valore nazionale con addirittura effetti abrogativi sulle norme regionali incompatibili e Lei la sostiene apertamente. Anche Lei è diventato… un inguaribile“statalista”?

Assolutamente contrario ai Regolamenti Regionali i quali hanno portato solo caos e confusione, non esiste che da una regione all’altra ci siano delle discrepanze notevoli ed inconciliabili con la tipologia del nostro lavoro. Ben venga la legge che serve ad abrogare i tanti Regolamenti Regionali. Non sono statalista, ma devo ammettere che abbiamo avuto soddisfazione e una totale disponibilità del legislatore centrale che nelle sede regionali mai c’è stata.

In conferenza stampa, al Senato, mancavano pezzi importanti e storici dell’imprenditoria funeraria soprattutto privata. Questo DDL Vaccari non nasce, forse, con un deficit di rappresentanza. La base è stata consultata o si è deciso, d’imperio, dall’alto, nelle segrete stanze del potere…e poi in base a quale titolo di legittimazione o rapporto fiduciario?

Non è assolutamente vero che mancassero i pezzi storici dell’imprenditoria privata,c’erano e come, la base non è stata volutamente sentita perché altrimenti, in quel poco tempo a disposizione, ( tre mesi) non si sarebbe potuti arrivare dove si è giunti. Se avessimo scelto la scelta del consenso ad ogni costo, inevitabilmente si sarebbe dovuti scendere a compromessi estenuanti per via dei vari orticelli particolari di ogni uno. Si è preferito correre spediti sulla proposta di legge tanto per averne una solida su cui poterci, poi lavorare, magari con qualche adattamento in sede di esame in commissione parlamentare.

Con questo DDL Vaccari, per chi volesse intraprendere questa professione, meglio “fare” ed “essere” impresa funebre o semplice agenzia funebre?

Oggi mi sentirei di sconsigliare a chiunque di imbarcarsi in un simile mestiere, almeno fino quando il mercato non si rimetterà sulla retta via e poi, sono veramente troppe queste attività di onoranze funebri. Per sopravvivere i nuovi arrivati sarebbero costretti ad una concorrenza sleale con accaparramento dei servizi.

Punto dolente: Le tasse. Per chi le evade non sono mai un problema, mentre chi le paga tutte rischia il salasso finanziario. Può una seria riforma muovere proprio da quest’aspetto fiscale del no taxation without rappresentation? Alla fine chi paga ed ha sempre pagato non si è finalmente stancato della concorrenza sleale o fantozzianamente continuerà a subire?

Auguriamoci che chi ha sempre pagato anche se indubbiamente salassato seguiti a farlo magari usufruendo di quelle agevolazioni fiscali che ogni imprenditore si augura di avere per poter meglio fronteggiare i costi aziendali. Certo, seguitando sulla strada oggi intrapresa non so quanti continueranno così stoicamente.

Lei come vede il regime fiscale di aliquote IVA agevolate e di corpose detrazioni fiscali? Il sistema starà in equilibrio contabile? Il sommerso, alla fine, verrà alla luce?

E’ giusto che venga applicata l’IVA anche se in misura ridotta così da consentire lo scarico della stessa ed il recupero dei costi della percentuale che non sono pochi!! Per quanto riguarda l’equilibrio contabile beh… è un compito che spetta a chi dovrà fare di conto, il sommerso così dovrebbe venire alla luce; molto dipende sempre dal fatto di avere le regole da applicare e che i controllori facciano il proprio lavoro, altrimenti cade tutta l’impalcatura!

La professione di necroforo sarà soggetta ad un particolare e nuovo percorso formativo STATALE. Altri costi aggiuntivi per le imprese? Si riaprirebbe il businness della formazione professionale, ma chi si farà carico di erogare questi specifici corsi e con quali titoli abilitativi?

Non credo che con le nuove norme “statali” ci saranno sconvolgimenti, si tratta di vedere bene i vari programmi delle regioni che, per esempio in Lombardia sono abbastanza sostanziosi ed attuali e, non vedo cosa dover insegnare oltre a quello che viene proposto certo, bisogna farlo seriamente. Per quanto riguarda l’ente erogatore attendiamo di vedere cosa proporrà il Ministero.

Finalmente la tanatoprassi! Vessillo, negli scorsi anni di buona parte dell’imprenditoria funebre. Sarà una rivoluzione o è stata la solita moda passeggera di noi beccamorti Italiani, poi subito finita nel dimenticatoio?

Ad oggi tale metodo è ancora fuori legge nel ns. Paese a meno che non venga eseguita da medici legali o riconosciuti atti a simile mansione da praticarsi in strutture idonee scelte dalla ASL. Certo, c’è stato chi l’ha pubblicizzata anche in malo modo ed ha abusato di questa parola come la solita moda effimera “all’italiana”. Difatti il 95% di chi si è specializzato all’Estero non può esercitarla, se non clandestinamente, potrebbe, però, essere un ulteriore valore aggiunto alla professione ed allontanare dall’impresario funebre il solito luogo comune!!

Previdenza funeraria e cimiteriale: un bel giro di soldi. Chi lo intercetterà, in modo da gestirlo, si spera con trasparenza?

Sono prodotti da amministrare da parte delle assicurazioni ma sempre in collaborazione con le imprese e i gestori cimiteriali; non possiamo far sì che solo le assicurazioni gestiscano questo denaro senza il coinvolgimento degli operatori del settore, altrimenti ambedue subirebbero le imposizioni di chi ha in mano il portafoglio clienti.

A Suo avviso, con il DDL Vaccari, come cambierebbe il modo di erogare il servizio di trasporto funebre (rimarrà il caro e vecchio decreto di trasporto rilasciato dal comune? Esso sarà, invece, sostituito da un attestato di garanzia?)

Siamo nel terzo millennio, non vedrei male una rivoluzione più moderna e snella dei vari passaggi burocratici tralasciando i vecchi metodi un po’farraginosi. Certo, dovremmo abituarci e avere nella contro parte ( Comuni) tutta la predisposizione e la sincera volontà di applicare davvero tali novità.

La Sua associazione di categoria a quale ruolo di candida in questa turbinosa stagione di riforma (..o di controriforma secondo i suoi detrattori?) Insomma: siete pronti alla guerra?

E’ esattamente 10 anni che la nostra associazione è in battaglia, ne abbiamo subite di tutti i colori, siamo stati denigrati, intimiditi, volutamente tenuti sempre ad una certa distanza ma, c’eravamo, ci siamo è CI SAREMO!!

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Carlo Ballotta

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