C’è nome e..nome

I nomi sono solo puri, purissimi accidenti, osservava il Manzoni, ovvero i nomi sarebbero solo segni convenzionali per distinguere un soggetto da un’altra persona.

Il problema, pero’, si complica se a chiamarsi nello stesso modo sono due imprese funebri in aperta e feroce competizione.
Di questa surreale querelle ci informa Il Resto del Carlino, nell’edizione dedicata alle cronache modenesi.

Il tribunale di Modena, in primo grado, ha condannato un impresario per aver subdolamente giocato con il proprio cognome, spacciandosi, nella pubblicita’, per un suo agguerrito concorrente.
Il problema e’ molto semplice: due agenzie attive in citta’ sono state “battezzate” con lo stesso nome, che e’ poi il cognome dei titolari.

Da un simile, raffinato equivoco qualcuno aveva pensato di trarre ingiusto vantaggio, puntando su quest’identita’ per confondere la clientela nel difficile momento in cui si deve scegliere un’impresa cui commissionare l’allestimento di un funerale.
Il giudice ha risolto questo quiproquo del caro estinto, con una severa condanna per pubblicita’ ingannevole verso lo spregiudicato autore di tale imbroglio.
La sentenza, poi, ha definito chiaramente come le due ditte in questione debbano differenziarsi per loghi e posizione negli elenchi affissi lungo i corridoi delle camere ardenti e sulle pagine degli elenchi telefonici.

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Carlo Ballotta

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