Corte di Cassazione, Sez. V Civ., 28 luglio 2020, n. 16145

Corte di Cassazione, Sez. V Civ., 28 luglio 2020, n. 16145

MASSIMA
Corte di Cassazione, Sez. V Civ., 28 luglio 2020, n. 16145

La Tabella A allegata al d.P.R. n. 633 del 1972, prevede, al n. 127- quinquies della parte III, nella formulazione applicabile alle operazioni in esame, che sono assoggettate all’aliquota dell’i.v.a. nella misura del 10% le prestazioni di servizi relative alla realizzazione, tra le altre, delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria elencate nelI’art.… ... Leggi il resto

Anche le cappelle funerarie delle Confraternite sono assoggettate alla TARSU.

Sull’assoggettamento alla TARSU (e successive Tariffe rispondenti alla medesima funzione) delle cappelle funerarie delle Confraternite, vi sono stati numerosi contenziosi, ma anche comportamenti inerziali da parte dei soggetti impositori, originati da una sorta di metus reverentialis trattandosi generalmente di enti ecclesiastici (quando aventi ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica agli effetti civili, dato che senza di ciò non disporrebbero della capacità di contrarre con la P.A. e, quindi, di ottenere in uso aree nel cimitero ai fini della costruzione di manufatti sepolcrali a sistema di tumulazione).… ... Leggi il resto

Corte di Cassazione, Sez. V Civ., 3 maggio 2019, n. 11679 (ordinanza)

Corte di Cassazione, Sez. V Civ., 3 maggio 2019, n. 11679 (ordinanza)

MASSIMA
Corte di Cassazione, Sez. V Civ., 3 maggio 2019, n. 11679 (ordinanza)

Non è esentato dall’imposizione TARSU l’immobile costituito da un’area cimiteriale in concessione gestita da un ente ecclesiastico, atteso il conferimento dei rifiuti che lo stesso produce (cd. rifiuti cimiteriali), classificati tra quelli urbani o ad essi assimilati, né può sostenersi l’equiparazione di un tale cespite con gli edifici di culto, in quanto questi ultimi sono incapaci, per definizione, di produrre rifiuti, rilevandosi come l’imposizione TARSU abbia riguardo ai rifiuti provenienti dalla più vasta area cimiteriale al cui interno insistono le cappelle funerarie a loro volta contenenti i singoli loculi; vale a dire, da una zona di produzione certamente riferibile alla Arciconfraternita e non ai singoli confratelli.… ... Leggi il resto

Corte di Cassazione, Sez. III civ., 28 novembre 2018, n. 30778

Corte di Cassazione, Sez. III civ., 28 novembre 2018, n. 30778

MASSIMA
Corte di Cassazione, Sez. III civ., 28 novembre 2018, n. 30778

In sede di accertamento tributario sul reddito d’impresa, il discrimine tra l’accertamento condotto con metodo analitico contabile e quello condotto con metodo induttivo sta, rispettivamente, nella parziale o assoluta inattendibilità dei dati risultanti dalle scritture contabili, laddove nel metodo induttivo le omissioni o le false ed inesatte indicazioni risultano tali da inficiare l’attendibilità e dunque l’utilizzabilità, ai fini dell’accertamento, anche degli altri dati contabili, apparentemente regolari.… ... Leggi il resto

Cambiamenti in vista per l'IVA nel settore funerario

A pochi è noto che in Italia si ha una esenzione IVA (art. 10, n. 27 del DPR 633/1972) per i servizi e le forniture ceduti in occasione di un funerale.
Questo perché l’Italia aveva in essere questa facilitazione dal 1972 per motivi sociali e quando venne adottata la prima direttiva in materia di IVA comunitaria è stato consentito ai singoli Paesi, per un periodo limitato, di mantenere le esenzioni in essere.
Invece il settore delle pompe funebri e della cremazione, sempre nella stessa direttiva, era stato inserito tra quelli per i quali ogni Stato poteva decidere se applicare l’IVA ridotta al posto di quella ordinaria (alla prima aliquota IVA ridotta consentita, con un minimo del 5%).… ... Leggi il resto

Nuove accuse di evasione fiscale per il settore funebre da www.contribuenti.it

L’Italia è il Paese europeo con la più alta evasione fiscale, con il 48,5% del reddito imponibile che non viene dichiarato, e il record tocca alle pompe funebri dove, a stare alle dichiarazioni dei redditi, due morti su tre si tumulano da soli.
Lo rileva un’indagine di Contribuenti.it, l’Associazione contribuenti italiani, condotta su dati divulgati dalle polizie tributarie dei singoli stati Ue.
Dopo l’Italia nella lista nera figurano la Romania con il 41,1%, la Bulgaria con il 38,3%, l’Estonia con il con 37,2%, la Slovacchia con il 32,4%.… ... Leggi il resto