Decadenza: semplice diffida o comunicazione di avvio del procedimento?

Gentilissimi, come si evince dal titolo, avrei una domanda sibillina.

Il quesito si sostanzia in questi termini minimali.
Pronuncia di decadenza per inadempienza del concessionario nell’avviare i lavori di costruzione per un sepolcro gentilizio entro il tempo previsto da una clausola dell’atto di concessione: la diffida formale è “solo” gesto di garbato richiamo istituzionale da parte del Comune prima di procedere d’ufficio o costituisce pre-condizione di legittimità all’adozione del provvedimento finale di decadenza?

Se non erro questa fattispecie è l’unica (ma non certo esaustiva) causa di decadenza espressamente  menzionata al Capo XVIII D.P.R.… ... Leggi il resto

Un loculo… per due (strane storie cimiteriali)

“Come fare se un loculo é stato concesso erroneamente a due persone diverse?
Il concessionario della seconda assegnazione ha occupato con salma il loculo. Entrambi non vogliono rinunciare alla concessione.
Il primo assegnatario richiede la disponibilità del loculo mentre il secondo non vuole liberarlo”.

Vagando sul web, mi sono imbattuto nella domanda di cui sopra, che sembra pure banale, nella semplicità dell’esposizione, ma – a mio modesto avviso – nasconde interessanti spunti di discussione.
Vorrei, pertanto, renderVi edotti di alcune mie – forse distorte – congetture:

1) Se non ricorre la buona volontà di costituire, obtorto collo, di una comunione forzosa e solidale, come quando per subentro lo jus sepulchri è frazionato in quote, accettando una co-intestazione di fatto (ed una difficile…coabitazione post mortem) deve, allora, intervenire d’imperio la P.A.,… ... Leggi il resto

Il problema “Ossa Umane” nel diritto funerario italiano: tutela penalistica

Le ossa, per ovvi motivi di opportunità, garbo e pìetas, non debbono mai esser visibili al pubblico; l’ossario comune, infatti, deve esser costruito in modo da celare la vista dell’ossame ivi deposto, ai visitatori del cimitero.

Esse possono esser collocate:

  • nell’ossario comune in forma promiscua, massiva, anonima ed indistinta;
  • in cassetta ossario da tumulare in loculo, celletta, cappella gentilizia (qui, invece, prevale l’elemento dell’individualità nella sepoltura).

Le ossa, per un certo e congruo tempo, possono esser provvisoriamente “parcheggiate” in camera mortuaria[1] (il regolamento regionale lombardo n.… ... Leggi il resto

Istituto della “Revoca”, una mission impossible – 2/2

[…omissis…] Anche la quarta condicio sine qua non, affinché si attui la revoca, almeno come delineata nei panneggi dell’art. 92 comma 2 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285, è agevolmente accertabile, sulla base dei libri cimiteriali di cui all’art. 52 D.P.R. 285/90 e degli (eventuali) alti “data recording systems”, sussidiari, di cui il comune si sia munito.
Infatti, non mancano esperienze lodevoli, per altro (in cui il Comune, oltre alle annotazioni minime prescritte dalla Legge, tenga altre registrazioni, a carattere complementare, volte a garantire  contezza, per ciascuna singola concessione cimiteriale, di alcune noti zie basilari quali i riferimenti all’atto di concessione, alla persona (o, alle persone) del concessionario, alle salme tumulatevi e quanto altro sia utile ai fini dell’ordinaria gestione, anche dal punto di vista amministrativo, della singola concessione cimiteriale giusta anche l’Art.… ... Leggi il resto

Istituto della “Revoca”: una mission impossible? – 1/2

Un percorso giuridico irto di ostacoli

Come precedentemente osservato, nel D.P.R. 285/1990 l’insieme di norme e dei passaggi formali conosciuti sotto il nomen juris di procedura di “revoca” presumono il concorrere unitario di alcune pre-condizioni, date da:

  1. concessioni a tempo determinato,
  2. di durata eventualmente superiore a 99 anni,
  3. stipulate prima dell’entrata in vigore del D.P.R. 21 ottobre 1975, n. 803,
  4. decorsi 50 anni dalla tumulazione dell’ultima salma avente diritto,
  5. grave situazione di insufficienza del cimitero rispetto al “fabbisogno” del comune,
  6. conclamata impossibilità a provvedere, tempestivamente, all’amplia mento del cimitero (o, alla costruzione di un nuovo cimitero, progetto, questo da approvarsi secondo le Leggi Sanitarie ex Art.
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Ancora sull’istituto della “Revoca” ed il suo iter procedimentale

La revoca può essere un istituto validamente esperibile quando il vantaggio maggioritario della comunità possa richiedere un intervento di questo tipo – fortemente “invasivo” nella sfera del privato, da parte dei pubblici poteri, siccome anche la protezione delle opere di inte resse storico od artistico, spesso altamente presenti nei nostri cimiteri monumentali, rientra nel concetto più ampio di pub blico interesse, di cui costituisce una estrinsecazione.

Potrem mo asseverare, dunque, che l’esigenza primaria di preservare opere di interesse storico o artistico sia abbastanza facilmente definibi le, e rispetto ad essa  possano individuarsi le azioni di salvaguardia e cura caso per caso necessarie, ma, così, non si può dire del pubbli co interesse in sé, in astratto, per la sua intrinseca connotazione più sfumata ed in qualche modo frutto di una scelta politica.… ... Leggi il resto

Servizio di custodia cimiteriale: profili sanzionatori

La valutazione circa la esecuzione di atti o gesti vietati tassativamente dall’art. 87 del DPR n. 285/90 incombe proprio al responsabile del servizio di custodia cimiteriale.

È, inoltre, previsto il parere del personale sanitario per la fattispecie, molto problematica, di cui al comma  5 dell’art. 86 DPR 285/90.
In taluni Comuni è invalso l’uso di disciplinare, in via generale, dette situazioni con ordinanza del Sindaco, sentito il parere del servizio AUSL di polizia mortuaria, così da richiederne la presenza effettiva solo nei casi dubbi o quando si debba procedere a ripristinare l’ermeticità del feretro (art.… ... Leggi il resto

Piani regolatori cimiteriali in Emilia-Romagna

Il Regolamento Regionale emiliano romagnolo 23 maggio 2006 n. 4 dedica ai Piani cimiteriali il proprio Art. 1, disposizione eclettica, tra l’altro, di architettura molto complessa.
Con l’articolo in parola vengono individuati:

  1. gli elementi da considerare per la redazione dei piani cimiteriali (che sono specificatamente elencati);
  2. l’obbligo di adozione da parte di ogni comune del piano cimiteriale (che interviene sia sull’assetto interno del/dei cimitero/i) sia sulle relative aree di rispetto;
  3. i riferimenti di bacino per la pianificazione cimiteriale, fondati sulla mortalità dei residenti, che deve avere assicurata sepoltura per una durata di 20 anni (almeno);
  4. l’ottemperanza agli obblighi di legge (tra i quali le dotazioni obbligatorie di un cimitero e la copertura del fabbisogno minimo legale di fosse ad inumazione in campo comune) e della programmazione in materia di crematori (di carattere provinciale, ai sensi art.
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Emilia-Romagna: cimiteri e titoli di accoglimento

Il modello cimiteriale italiano, così per come lo conosciamo, si è plasmato, negli ultimi due secoli, attorno al dettato dell’Editto Napoleonico di Saint Cloud, ma se vuole sopravvivere alla crisi endemica che lo attanaglia, per la cronica mancanza di spazi e di ritualità (poi la cremazione con i suoi istituti corollari, almeno per il mondo anglosassone, come dispersione delle ceneri o loro conservazione fuori del perimetro cimiteriale, è divenuta agguerrita ed aggressiva concorrente rispetto ad altre e più tradizionali pratiche funebri come inumazione e tumulazione), deve sottoporsi ad un profondo processo di razionalizzazione sì architettonica, ma soprattutto funzionale; insomma occorre, ormai, ragionare in termini globali e… di insieme.… ... Leggi il resto

Perchè si forma l’adipocera anche nei resti mortali provenienti da estumulazione?

Un lettore ci ha formulato questa domanda:

“Un cadavere, deposto nella duplice cassa lignea e metallica, quando presentava già evidenti segni di putrefazione (uno dei motivi per cui si può abbreviare il periodo d’osservazione) all’atto dell’estumulazione straordinaria, per causa di giustizia ex art. 116 comma 2 D. Lgs n. 271/1989,  é stato rinvenuto in stato di completa saponificazione.
Come si può spiegare questo fenomeno cadaverico di tipo trasformativo-conservativo?
Di solito i corpi racchiusi entro cassa metallica, dopo il periodo legale di sepoltura, si presentano corificati.”... Leggi il resto

Come sanificare un loculo interessato dallo scoppio del feretro

La percolazione di liquami cadaverici, in un loculo posto sopra il piano di campagna, e, quindi, non ipogeo, è un evento molto doloroso per una famiglia.
Si tratta di un inconveniente che costringe, drammaticamente, a prender atto degli aspetti più sgradevoli intrinseci alla sepoltura in opera muraria.
Il DPR 285/90 stabilisce:

  • le caratteristiche dei loculi (art. 76 commi 6, 7, 8 e 9);
  • l’onere per la conservazione dei manufatti (art. 63/1);
  • le caratteristiche dei feretri all’atto della tumulazione (art.
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Articolo 77 comma 1 D.P.R. n. 285/1990, paragrafo 3 Circolare Sanità n.10 del 31/07/98 – Quando occorre provvedere davvero al rifascio del feretro?

Un’impresa funebre ci ha segnalato un caso piuttosto problematico, in cui si è venuta a trovare durante un’estumulazione straordinaria.
Il valore didattico di questo episodio ci è subito parso di notevole valore, così lo sottoponiamo all’attenzione del nostro pubblico.


Gentile redazione,
durante un’estumulazione straordinaria si è verificato un singolare episodio.

Quando abbiamo rimosso lapide e tamponatura per aver diretto accesso al feretro:
1. Il cofano ligneo, dopo soli 5 anni di sepoltura in cella muraria, presentava ampie superfici intaccate da una muffa biancastra.

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Ossa, ceneri e resti mortali: diversità nelle metodologie di tumulazione

La circolare n. 24 del 24/6/1993, emanata dall’allora Ministero della Sanità, al punto 2 del paragrafo 13, consente la collocazione di più cassette di resti e di urne cinerarie in un unico tumulo, sia o meno presente un feretro.
Poniamo, allora, questo caso di scuola: in un loculo, magari a concessione perpetua, sono raccolte unicamente diverse cassettine ossario.
È d’obbligo indicare sulla lapide tutti i nominativi ed estremi anagrafici dei defunti cui appartennero quei resti ossei?… ... Leggi il resto

Autorizzazioni sul trattamento e trasporto dei “Resti Mortali” – Parte II

Il DPR 285/90 al CAPO XVII, dedicato ad esumazioni ed estumulazioni, non impone di dare adeguata pubblicità-notizia al disseppellimento1 dei cadaveri (rectius: delle loro ossa2 o delle loro trasformazioni di stato), ma questa precauzione di corretto rapporto con la cittadinanza diviene pressoché d’obbligo quando si chieda il consenso (o, al contrario, la manifestazione di palese disinteresse) degli aventi diritto per particolari destinazioni dei resti mortali, come avviene appunto con la cremazione.

La ritumulazione, essendo pur sempre una forma di sepoltura privata, sarà sempre subordinata al versamento di un canone3 per ottenere in concessione in uso un avello, una cella sepolcrale, un loculo, una nicchia muraria, oppure per rinnovare una concessione preesistente ex Art.… ... Leggi il resto

Autorizzazioni sul trattamento e trasporto dei “Resti Mortali” – Parte I

Cara Redazione,
esercito la professione di impresario funebre.
L’art. 3 comma 5 DPR 15 luglio 2003 n. 24 così testualmente recita:
“Per la sepoltura in cimitero, o la cremazione dei resti mortali le autorizzazione al trasporto, inumazione, tumulazione o cremazione sono rilasciate dal competente ufficio del comune in cui sono stati esumati o estumulati”.
Questa formulazione merita alcune considerazioni: a tal proposito, come necessaria premessa si può proficuamente consultare la nota di Gabriele Casoni su: “Disciplina delle cremazioni, limiti e competenze” la cui indicazione bibliografica è: “Lo Stato Civile Italiano, novembre 1997”.… ... Leggi il resto

Scoppio del feretro ed azioni legali di risarcimento nel sistema funerario americano

Il rèportage per quest’oggi consiste in una dichiarazione della signora Danell D. Pepson, resa alla commissione d’inchiesta del Senato americano sui problemi di polizia mortuaria negli USA, in data 10 aprile 2000.
Ci hanno colpito la forza e la lucidità delle sue argomentazioni ed abbiamo rilevato tantissimi punti in comune con il caso italiano. Forse, un giorno, anche nel nostro Paese si potrà adire il tribunale per chiedere giustizia dei dolorosi disservizi cimiteriali…

[…]  Il mio nome è Danell D.… ... Leggi il resto