La stube, anche camera ardente dei ladini e in tutto il Tirolo

La «Stube» è stata per secoli la stanza principale dell’abitazione nelle valli ladine e in tutto il Tirolo. Interamente rivestita in legno, deve il suo nome alla grande stufa in calce di cui è dotata, che la rende l’unico ambiente riscaldato della casa.
Cuore della casa e della vita famigliare, è paragonabile al salotto. Ora la Stube è la protagonista della mostra temporanea «Le cör dla ?iasa- La Stube in Val Badia», inaugurata venerdì 18 luglio 2014 al Museum Ladin ?iastel de Tor a San Martino in Badia dall’assessore provinciale Florian Mussner, dalla curatrice Katharina Moling e dal curatore e direttore del museo Stefan Planker.
Temi portanti sono l’evoluzione architettonica della Stube, gli oggetti che la caratterizzano, le usanze e i riti ad essa legati. L’esposizione li affronta attraverso immagini, testi, oggetti, documenti originali e alcune stazioni interattive.  Una documentazione fotografica di ben 40 Stube della Val Badia, da quelle più antiche del XVI secolo a quelle un po’ più recenti del XIX, costituisce la base del percorso sullo sviluppo architettonico di questa stanza.
La mostra del Museum Ladin si concentra poi sugli elementi fissi della Stube. In primo luogo, naturalmente, la stufa con panca e cuccetta (il «punt de furn» in ladino), luogo ideale per riscaldarsi. O il cosiddetto «angolo sacro», crocifisso circondato solitamente da immagini sacre del Cuor di Gesù, di Maria e da santini che troneggia sopra il tavolo.  E, ancora, l’immancabile orologio a pendolo, armadietti e credenze di diverso formato, il rivestimento in legno («tafladöra») e le classiche finestre, sempre piccole per non disperdere il calore.
La Stube, unica stanza calda della casa, soprattutto d’inverno si trasformava anche in laboratorio. Le donne vi filavano e tessevano la lana, vi si sbatteva la panna con la zangola (la «pëgna») per trasformarla in burro, e due volte all’anno vi si preparava il pane, che lievitava nella Stube.
Nella Stube entravano San Nicolò con i diavoli o la «vedla donacia» – donna travestita da strega che spazzava via l’anno vecchio con una scopa. In caso di lutto, in questa stanza si esponeva il feretro, coperto da un drappo funebre riccamente ricamato. Una vera e propria camera ardente.  Con un singolare rituale, in esso si mettevano i denti molari persi dal defunto quand’era in vita, conservati in precedenza proprio nelle fessure delle tavole di legno della Stube. 
La mostra temporanea «Le cör dla ?iasa- La Stube in Val Badia» del Museum Ladin ?iastel de Tor a San Martino in Badia è aperta al pubblico dal 19 luglio al 31 ottobre 2014 e, dopo la pausa stagionale del museo, dal 26 dicembre 2014 al 5 aprile 2015. L’ingresso è libero.
Informazioni: Museum Ladin ?iastel de Tor, via Tor 65, San Martino in Badia, tel. 0474 524020

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